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Magari lo nasconde anche a se stesso, almeno in parte. Credo che la convinzione di Banjo di combattere per la giustizia sia autentica, sennò non si spiegherebbero alcuni suoi comportamenti altruistici (come quando dona la megabatteria a Sumika). L'elemento perturbante arriva se notiamo quanto queste dimostrazioni di empatia coincidano sempre con una divergenza del soggetto dal credo meganoide (es. è vietato amare/Banjo aiuta chi è perseguitato perchè ama), ma che tale empatia non emerga mai nei confronti di chi è un meganoide fedele.
Per Banjo non esiste il codice d'onore in battaglia e sarebbe capace di fare fuori con un bazooka un soldatino valoroso che cerca di respingerlo a sassate, ma non lo fa per ipocrisia o sadismo, lo fa perchè ha un'errata convinzione di cosa sia la giustizia e cosa significhi essere intimamente un eroe.
Questo è molto simile a Chen che uccide i Giapponesi mosso dal suo desiderio di vendetta e dalla sua incapacità di elaborare il trauma della perdita/assenza di una figura paterna, differentemente da Chen però che è una mina vagante perseguitata anche dalle forze dell'ordine, Banjo gode di uno status privilegiato (che paradossalmente gli deriva dall'oro e dal robot che ha rubato ai suoi nemici) che gli permette di portare avanti la propria vendetta senza nessuna condanna o restrizione, poichè combatte per la causa comune. Non è un vigilante ma un eroe come gli altri piloti di robot, differentemente da questi lo è solo di fuori o arbitrariamente con i nemici rinnegati e non mostra quell'umanità tipica di risparmiare, salvare la vita, ricambiare la violenza con la generosità.
Da questo è anche emblematico che Banjo non converta mai nessuno con la sua retorica, i nemici si redimono da soli o sono redenti da altri, lui si limita a dare il suo benestare da protagonista

Ultimamente ho visto un video sul film di Bruce Lee "Dalla Cina con Furore" dove veniva affermato come Chen fosse il peggior eroe del Kung Fu e che non ne avesse assimilato altri precetti oltre alle tecniche di combattimento finendo per diventare una forza autodistruttiva nonostante possa apparire come un difensore della propria minoranza etnica www.youtube.com/watch?v=bk5C5nDpJ18
Credo che un discorso simile lo si possa applicare in parte anche a Banjo sia per la sua natura di outsider sia per la sua vendicatività che dimostra che dell'eroe (pilota robotico) lui abbia solo la "forza", ma non le qualità morali risultando un personaggio controverso e in parte anche autodistruttivo

In linea di massima credo che la spiegazione più chiara sia nella compromissione nelle facoltà mentali di Don Zauker che non gli fa riconoscere il figlio nella sua personalità predominate (meccanica), ma quella umana dovrebbe riuscire a ridestarsi e comunicare telepaticamente con Banjo incoraggiandolo.
Il rifiuto di Banjo di perdonare il padre anche in extremis è una scena molto forte, scena che viene ridimensionata quando poi guardando il cadavere di Koros prova amarezza.
Il concetto padre-madre credo possa essere riassunto in queste due scene. Non è chiaro se Koros sia la madre di Banjo, però la sua morte lo risveglia dal rancore che lo dominava, rancore che non aveva accantonato fino a quel momento disconoscendo il padre fino all'ultimo.
Da questo punto di vista credo che i personaggi di Don Zauker e Koros siano complementari poichè uno ha la funzione di fare da catalizzatore all'odio verso i meganoidi, Koros invece di lenirlo mostrandoci un lato umano e tragico con cui empatizzare.
Come poi lungo la serie non esista che Koros e come i comportamenti di questa siano tutt'altro che benevoli è evidente, però a mio parere era anche evidente l'intenzione di non farne una semplice cattiva a tutto tondo, ma un personaggio tragico, i cui lati umani non sono improvvisati all'ultimo momento, così come il rancore dell'eroe Banjo non è un'invenzione dell'ultima ora, ma un qualcosa che ci era stato fatto quasi metabolizzare lentamente e che poi esplode nel finale.
Anche in questo Daitarn è una serie riuscita nonostante dalla sua frammentarietà : nella sua capacità di farci assimilare i lati più nascosti dei personaggi senza farcene accorgere, cosicchè quando arriva il finale noi rimaniamo meravigliati ma fino ad un certo punto, sotto sotto già sapevamo

Ma infatti credo che ognuno deve immaginare il dopo come preferisce. Io vedendo Banjo in un finale così a cavallo tra il bene il male sono portato ad immaginarmelo o come futuro cattivo tormentato o come personaggio solitario e un po' dark che interviene quando i buoni sono in pericolo.
Quello che conta maggiormente secondo me è il prima e vediamo che già la costruzione del finale è ambigua : arriva in una puntata singola senza alcuna preparazione, è piena di dichiarazioni non approfondite volte a generare curiosità negli spettatori e mostra un lato inedito dell'eroe e dei suoi nemici optando per una chiusura malinconica (e anche questa abbastanza criptica).
E' mio parere che Tominio avesse già in mente alcuni elementi che vediamo anticipati dalla sigla (la famosa scena in cui Banjo cerca di raggiungere Koros e Don Zauker) e da alcune dichiarazioni di Koros che ci fanno pensare che ci sia un segreto nel passato dei personaggi, però tali elementi non sono stati poi sviscerati.
Mi fa un po' strano sentire Tomino affermare che lo spiegone è una cosa occidentale, visto quanti anime battono e ribattono su colpi di scena, identità segrete e rivelazioni magari scontate per il pubblico ma a cui è dato molto spazio. La sua forse però non è una frase bugiarda, magari Tomino intendeva allontanarsi di proposito dai propri colleghi e così come è impostato Daitarn (autoconclusivo, metateatrale, tragicomico) credo che il finale dato sia migliore di un finale articolato in cui tutti i fili venivano riannodati

Io mi sono sempre immaginato che si sia ritirato a riflettere ferito interiormente dopo il drammatico scontro finale a questo punto o :
Come nella mia fanfiction diventava il nuovo Don Zauker, capo dei nuovi meganoidi, non cyborg ma umani evoluti (new type) combattendo contro Toppy cresciuto che guidava il nuovo Daitarn
o
Il suo aiuto era richiesto per proteggere la Terra da una nuova minaccia e lui in un primo momento rifiutava (stile Juza) non volendone sapere più niente e poi compariva sul campo di battaglia per salvare i nuovi difensori della Terra (un nuovo Daitarn o Zambot, un'unione di più robot come nel film del Dragosauro) messi alle strette

Sempre dalla stessa pagina fb: Jeeg su A&G TV (Liguria) nel 1982

L'ho segnalata per la programmazione di Mazinga Z nell'81. Knight l'aveva segnalato qualche pagina fa.

Io non ho partecipato per ragioni di tempo, ma se l'avessi fatto mi sarei sentito offeso, a vedere i vincitori.

In Goldrake e Jeeg infatti le donne sono parecchio toste.
In Goldrake abbiamo Venusia che ha un'evoluzione notevole e Maria che è un'autentico prodigio.
In Jeeg abbiamo Miwa che è un esempio di abilità, maturità ed abnegazione che, credo, sia unico nel panorama robotico.

La dichiarano però appunto affermano con i fatti di avervi aderito perchè disprezzati dagli umani, non come prima scelta. Non è presentato mai un personaggio eccellente nel proprio campo che pur avendo successo e riconoscimenti scelga di diventare meganoide perchè è convinto di quella dottrina e vuole superare i limiti umani. La maggior parte dei comandanti sono degli sconfitti dalla vita.
Io credo che fosse quello l'intento dell'autore : mostrare la tragicomicità dell'esistenza umana e le sue contraddizioni inquadrandole in una tipologia di nemico facilmente riconoscibile e identificabile come cattivo (si crede una razza superiore)

La parte scura è quella che non cambia quando si apre il viso. L'ho sempre considerata una tuta aderente al cranio. Comunque, fateci caso: sembra indossare i guanti, ma ha le unghie visibili.
Mi dà l'idea di un look poco curato: volevano l'effetto shock dell'apparizione di Lady, e non si sono soffermati troppo a curarlo.