Beh, visto che è stato aperto un thread, vediamo di illustrare un po' meglio ciò che ho accennato nel post.
edizione Shueisha, Koji entra nella base Seiryu (ovviamente leggere da destra verso sinistra): <--
Versione pubblicata da Dynit: -->
In questo esempio si può notare che la differenza consiste soltanto nell'aggiunta di qualche campo largo, vignette che in se e per se non cambiano una virgola per quanto riguarda la narrazione.
Qua invece il discorso cambia. Koji nel ring rotondo, entrata in scena di Tetsuya, versione Shueisha: <--
versione pubblicata in Italia (ho evitato di scansionare la pagina con il ring, che è del tutto uguale):-->
Qui c'è una tavola inserita in più rispetto alla Shueisha, la 62. Questa tavola presenta la pecca (secondo me grave) di mostrare subito Tetsuya, mentre nella pagina seguente c'è , come niente fosse, la sequenza di una presentazione a sorpresa che però non c'è più. L'edizione più breve, in questo caso, risulta costruita molto meglio.
Altro esempio. Qui Koji morde l'avversario, Masaki Goda:<--
Stessa cosa, ed. Dynit:-->
Qui invece vediamo che vengono inserite due tavole, che aggiungono soltanto un tocco sadico a Jun.
Dopo aver fatto questi confronti ho pensato che per un appassionato è sempre un piacere poter avere tutte le versioni che esistono di un'opera, ma che non bisogna credere che la versione più breve sia così perchè tagliata. Almeno non in questo caso. La parte che introduce Tetsuya secondo me chiarisce invece che la storia è nata ben costruita come pubblicato per esempio da Shueisha, mentre altre versioni più ricche di pagine lo sono perchè si tratta di aggiunte, a volte infilate a sproposito come nell'esempio di Tetsuya, a volte solo per arricchire di qualche visuale in più, o a volte per aggiungere un po' di pepe per chi lo vada cercando. Fin qui niente di male, anzi, però non si sottovaluti l'edizione più "magra".
Ho finito!!!