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Viaggio in Giappone, Resoconto/consigli per il viaggio/foto/video

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GrendizeR
view post Posted on 22/8/2007, 07:25     +1   -1




Ecco il resoconto del mio viaggio in Giappone.
Per fare un po' d'ordine chiudo il thread. I commenti li potete fare sull'altro Topic a questo indirizzo.

Capitolo I

Organizzare il viaggio.

L'organizzazione del viaggio è iniziata a Gennaio. Il primo passo è stato quello di leggersi tutti i racconti di viaggio del sito www.turistipercaso.it alla ricerca di spunti per l'itinerario e su come iniziare. La maggior parte dei racconti consigliava la guida edita dalla Lonely Planet "Giappone" pubblicata in Italia dalla EDT. Il secondo passo, quindi è stato quello di passare in libreria e procurare la suddetta guida. La si trova in tutte le migliori librerie e la si riconosce dalla fascetta arancione, come tutte le pubblicazioni della stessa casa. La guida contiene tutte le info necessarie ad affrontare il viaggio: documenti richiesti, mappe, clima, salute, cucina ecc... nonchè indicazioni città per città di cosa vedere e fare, recensioni su dove pernottare e mangiare, locali, bar, pubs, discoteche...
Il passo successivo è stato quindi quello di decidere il periodo. Basandoci sulle ferie reciproche abbiamo stabilito la partenza il per Sabato 4 Agosto e il ritorno Domenica 19 Agosto.

Ho poi mandato un fax in Inglese all'ufficio turistico giapponese per Europa con sede in Francia.
Office National du Tourisme Japonais, Rue de Ventadour 4, 75001 Paris, France
Tel: (01) 42-96-20-29 Fax: (01) 40-20-92-79
Richiedendo materiale per un viaggio in Giappone.
Mi sono arrivati dopo un settimana: varie mappe di Tokyo, Kyoto e guide sui treni e sugli abbonamenti in Inglese e Francese.

Come compagnia aerea siamo partiti subito con l'idea di affidarci alla tedesca Lufthansa. Grazie al sito internet www.lufthansa.com abbiamo dato un'occhiata in Febbraio ai voli in partenza da Bologna, Verona e Milano. Quello di Verona era il più economico e quindi la scelta è caduta lì. Purtroppo quando siamo ritornati sul sito per prenotare il volo, erano passate un paio di settimane e eravamo a meno di sei mesi dalla partenza quindi il prezzo del volo aereo era aumentato a dismisura. Siamo quindi passati a Bologna data la vicinanza.

Il passo successivo è stato quello di stilare un programma basandomi sulla guida e sui resoconti di viaggio.
Questo i'itinerario scelto:
Qualche giorno a Tokyo
Un giorno a Nikko
Un passaggio per Kamakura
Un paio di giorni nella zona di Hakone
Un giorno a Takayama sulle alpi giapponesi
Diversi giorni a Kyoto tra cui 16 Agosto festa nazionale dell'o-bon
Ritorno a Tokyo per prendere gli ultimi souvenir e per essere vicini all'aereoporto.

Purtroppo all'ultimo momento Kamakura è saltata dato che coi tempi non ce la facevamo.

Abbiamo poi passato al setaccio gli alberghi recensiti nella guida e dopo aver verificato sul sito internet, abbiamo effettuato la prenotazione tramite la form sul loro sito. Una bella cosa dei giapponesi è che nessuno ha voluto la caparra, solo una riconferma tramite la risposta alla loro email.

Questa la nostra scelta:

Tokyo: Mitsui garden hotel Ginza - http://www.gardenhotels.co.jp/eng/ginza/index.html
Nikko: Turtle Inn Nikko - http://www.turtle-nikko.com/turtle/index_en.html
Hakone-Yumoto: Kappa Tengoku - http://www.japanhotel.net/kappa/index.htm
Takayama: Ryokan Asunaro - http://www.yado-asunaro.com/english/index.htm
Kyoto: Hotel Nishiyama - http://www.ryokan-kyoto.com/
Tokyo: Mitsui garden hotel Ginza - http://www.gardenhotels.co.jp/eng/ginza/index.html

Non abbiamo avuto nessun problema per le prenotazioni, tranne per l'Asunaro, il quale non ha ricevuto la nostra email conferma, fortunatamente al nostro arrivo avevano stanze libere.
La prenotazione del Mitsui Garden a Tokyo l'abbiamo effettuata invece un mese e mezzo prima di partire poichè il sito non lo permetteva prima.

Grazie a GoogleMaps, ho cercato l'indirizzo degli alberghi e stampato la mappa per trovarli più facilmente una volta arrivati.

Ho poi chiamato l'agenzia JTB Italy (http://www.jtbitaly.com) per avere informazioni sull'acquisto dell'abbonamento ferroviario "Japan Rail Pass". Il costo per quello di 14 giorni in seconda classe è di 285,50 euro e permette di salire su qualsiasi treno delle linee JapanRail (il 90%).
Dopo aver effettuato il pagamento tramite bonifico bancario, mi è arrivata dopo 4 giorni una raccomandata con dentro i 2 buoni da presentare all'ufficio JR una volta arrivati in Giappone, per avere in mano le tessere.

Per il cambio in Yen ci siamo affidati alla mia banca. Abbiamo cambiato 1000 euro a testa e li abbiamo ritirati 5 giorni prima della partenza.

Grazie al sito web http://www.hyperdia.com che permette la ricerca di qualsiasi treno su qualsiasi tratta del giappone, ho pianificato gli spostamenti e preso nota degli orari, dei nomi dei treni e delle piattaforme di partenza, sia di quelli normali che degli shinkansen ovvero i famosi treni ad alta velocità.

Per ultima cosa ho chiamato la mia compagnia di assicurazione e mi sono fatto fare un preventivo per un'assicurazione sanitaria, non obbligatoria ma consigliata per gli alti costi sanitari in Giappone. 90 euro a testa.

Infine ho stampato tutte le info necessarie, gli indirizzi, le email di prenotazione per non avere sorprese dell'ultimo momento.


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Capitolo II

Si parte!!

Sabato 4 Agosto ci siamo fatti accompagnare all'aereoporto di Bologna. Il nostro volo parte alle 11,00. Prima di metterci in coda per il check-in dei bagagli, facciamo avvolgere con il cellophane dagli addetti, i nostri zainoni. Come bagaglio, infatti, abbiamo optato per uno zaino da montagna e per un piccolo zaninetto da utilizzare come bagaglio a mano per contenere macchina fotografica e videocamera. Col senno di poi posso dire che un comune trolley sarebbe andato benissimo. A Tokyo, Kyoto e in quasi tutti gli altri posti, non esistono barriere architettoniche e tutte le stazioni hanno le scale mobili. Quindi con le rotelline si può andare da qualsiasi parte.
Saliamo sul piccolo aereo della Air Dolomiti che ci porterà a Monaco, dove avverrà il cambio con quello della Luftansa per arrivare in Giappone.
Dopo un'ora e venti minuti stiamo atterrando a Monaco. 3 ore di attesa e si sale su un aereo più serio.
Noi siamo in economy class, però però arrivare ai nostri posti si passa davanti alla prima e alla business class. Invidia Cosmica!! Hanno tutti un piccolo schermo lcd che proietta film a scelta e le poltrone reclinabili fino alla posizione orizzontale!
Noi invece uno schermo ogni 4 file e, se sei ai lati come noi, ti viene il torcicollo!
In dotazione hai le cuffie per ascoltare l'audio in diverse lingue, ovviamente niente italiano, oppure 27 canali musicali.
Il viaggio è tranquillo ma lunghissimo, vengono proiettati Spiderman3, Shrek terzo e una commediola di cui non ricordo il titolo. Riesco cmq a dormire 2 o 3 ore. Ci vengono servite colazione e pranzo.
Quando manca un'ora all'arrivo ci vengono consegnate 2 schede a testa da compilare. Ci chiedono i dati personali nonchè il n° del passaporto, la durata del soggiorno, l'indirizzo di destinazione (abbiamo messo quello del primo hotel), motivi del soggiorno e delle caselle da barrare sul NO in cui ci chiedono se abbiamo con noi droga, alcool ecc.
Dopo 12 ore atterriamo all'aereoporto di Tokyo che si trova a Narita. Sono le 10,00 ora locale. Come fuso orario il Giappone è avanti di 8 ore, ma avendo noi l'ora legale, si riduce a 7 ore.
Oltrepassata la dogana, dove ci chiedono di consegnare le 2 schede compilate in volo, ritiriamo i bagagli in un attimo e cerchiamo lo sportello della Japan Rail per cambiare i voucher. Chiediamo all'ufficio informazioni e loro ci indicano di scendere al piano di sotto.
L'aereoporto di Narita è immenso, però a quell'ora c'è pochissima gente in giro. All'ufficio ci consegnano i voucher e ci fanno già la prenotazione dei 2 posti sul treno "Narita Express", quello che collega l'aereoporto con la stazione dei treni di Tokyo. Prenotiamo anche i posti sugli Shinkansen dei giorni seguenti. Negli Shinkansen infatti 8 vagoni su 10 hanno sedili su prenotazione. Se non prenoti i posti è facile che ti fai il viaggio in piedi (cosa che a noi è successa più avanti!). Prenotiamo cmq solo i primi 4 viaggi.
Saliamo sul Narita express e dopo un'ora e dieci minuti arriviamo a Tokyo. Fortunatamente, il fuso orario non ci ha distrutto, siamo solo leggermente stanchi. La stazione di Tokyo è molto grande ma fortunatamente da casa avevo già preso nota degli spostamenti da fare. Esiste una linea ferroviaria chiamata "Yamanote" che collega i maggiori quartieri di Tokyo con un percorso circolare e che passa vicino al nostro albergo. La stazione si chiama "Shinbashi" ed è la terza fermata in direzione sud.
Questo treno è simile alla metropolitana, ogni 5 minuti ne arriva uno. Per arrivare ai binari ci sono le classiche postazioni in cui inserisci il biglietto e si apre il cancelletto, qui però vedo gente che oltre che inserire i biglietto fa scorrere il loro abbonamento in un lettore ottico e altra che avvicina il cellulare sempre allo stesso lettore. Noi invece utilizziamo la prima corsia dove c'è sempre un addetto che controlla e mostriamo il nostro abbonamento. Lo guarda distrattamente e ci fa segno di passare. Saliamo sul primo treno che arriva.
Dalla stazione di Tokyo passano numerose linee, fortunatamente sono ben contrassegnate con numeri grandi e in caratteri latini, oltre che con un colore; quello della Yamanote è il verde.
Tutti i treni e le metro in Giappone hanno degli schermi lcd in cui appaiono chiaramente: il percorso, da quale parte si aprono le porte, info varie, le stazioni in cui ferma, alcuni addirittura un conto alla rovescia per quanto manca alla prossima fermata. Queste info appaiono alternativamente in ideogrammi e in caratteri latini. I nomi delle stazioni invece si alternano in Kanji, hiragana e caratteri latini. Una voce sia in inglese che in giapponese, annuncia la prossima fermata.
Ma la cosa più importante è che i treni giapponese hanno una puntualità spaventosa!! Spaccano il secondo!!
Nella metro ci sono anche schermi dedicati alla pubblicità.
Scendiamo a Shinbashi e qui ci perdiamo :D Nel senso che la stazione ha più uscite e noi non sappiamo quale prendere. I giorni successimo scopriremo che alla fin fine una vale l'altre visto che sono tutte a pochi metri di distanza. Chiediamo ad un tipo della stazione mostrandogli la cartina che ho stampato e ci indica la direzione dove andare.
Qui inizia il vero impatto con Tokyo. Grattacieli ovunque ti giri, megaschermi con pubblicità varie, un bordello di gente che attraversa le strade al semaforo verde, ma sopratutto.......... le donne sono tutte fighe!!! non hanno un filo di cellulite! :D Scopriremoi poi che nel quartiere dove soggiorniamo ovvero "Ginza" è quello dell'alta moda. Qui ci sono solo grandi boutique di moda e tutti quelli che girano di qua sono tiratissimi. Gli altri quartieri hanno ognuno le loro caratteristiche e la loro tipologia di frequentatori.
Arriviamo facilmente al nostro albergo, è un palazzo enorme e si vede chiaramente anche da un paio di isolati. L'ingresso ci spiazza, un'anonima porta scorrevole che dà su una stanza semivuota con solo degli specchi e un ascensore con 2 pulsanti: primo piano e 16° piano. Boh... entriamo e premiamo 16. Al 16° piano usciamo e ci troviamo nella hall dell'albergo. Immense vetrate tutte attorno al bancone della reception con visuale sullo Shiodome (un grande edificio della nostra zona). Un paio di receptionist ci vedono, ci fanno l'inchino e ci dicono "irasshimaaaaaaaas" che dovrebbe essere il benvenuto, questo sarà il tormentone di tutta la vacanza!. Spieghiamo in inglese che abbiamo la prenotazione e dopo la registrazione ci vengono consegnate le chiavi-tessera. Qui si paga in anticipo e quindi paghiamo con la carta di credito. Seguendo le loro indicazioni andiamo verso un altro ascensore, anzi 3 di fianco. Inseriamo la tessera per chiamarlo. Fico! l'ascensore che arriva più velocemente si illumina ed emette un jigle. Saliamo al 21° piano, ed entriamo in camera.

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Edited by GrendizeR - 5/9/2007, 18:32
 
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GrendizeR
view post Posted on 22/8/2007, 10:58     +1   -1




Capitolo III

Ohayo Gozaimaaaaaaaaaaas!!


Accidenti che camera!! Sembra una suite di un albergo a 5 stelle!! 2 Lettoni enormi e morbidissimi, schermo piatto a 42 pollici sulla parete, impianto audio bose, enorme vetrata con bella vista su Tokyo. Il bagno non è da meno, bello grande e anch'esso con enorme vetrata... sulla doccia!
Ci laviamo, ci cambiamo e via per le strade di Tokyo!
Le vie di Tokyo sono molto trafficate, però non cè un filo di odore di smog, stranissimo! Nessuno suona il clacson, nemmeno se l'auto davanti è lenta come un mulo. Ci sono tantissimi taxi che girano e le loro auto sono la maggior parte Nissan e Subaru, di europee ho visto qualche mercedes e alfa. Si vede anche qualche auto moddata alla fast and furious. I marciapiedi sono molto grandi, nessuna barriera architettonica, in mezzo ai marciapiedi una fila di mattonelle gialle con delle striscie in rilievo che terminano agli stop pedonali con dei rilievi trasversali. I semafori bippano al verde. Porte scorrevoli elettriche ovunque. Insomma una città in cui i disabili possono muoversi senza problemi. La gente cammina per i marciapiedi silenziosamente. TUTTI hanno il cellulare in mano e ci smanettano oppure hanno l'ipod al collo e le cuffiette. Anche nella metro tutti stanno in silenzio o chiaccherano sommessamente. C'è chi sonnecchia e chi gioca col cellulare. Il senso di marcia stradale è contrario al nostro e pure nei marciapiedi viene rispettato. Nelle scale mobili tutti si accodano a sx lasciano spazio a dx per quelli che hanno fretta. Anche l'ingresso nelle metro, spesso stracariche di gente, è ordinatissimo.
Sono passate le 14 e la fame si fa sentire, cerchiamo un posto dove mangiare ma... che succede? la via principale di Ginza è chiusa al traffico e ci sono delle persone con dei secchi d'acqua. Tiro fuori la videocamera. Una tizia col microfono fa dei conti alla rovescia: San! Ni! Ichi! e poi tutta la gente lancia l'acqua in strada. C'è chi è vestito normalmente e chi ha l'abito tradizionale giapponese. Veniano tirati dentro anche noi, ma non sappiamo che fare, osserviamo gli altri e riempiamo il nostro secchiello da un mastello più grande, poi lo rovesciamo assieme agli altri. Boh, Saotome illuminami!!
Continuamo il giro alla ricerca del nostro primo pasto giapponese. Ci sono tantissimi ristoranti, ognuno ha esposto fuori la riproduzione dei piatti in plastica in una vetrinetta esterna. Entriamo nel primo che ci garba. Ambientino piccolo ma veramente "giapponese". Prima di dire qualcosa ci portano un bicchiere d'acqua ghiacciata. L'acqua è infatti gratis in ogni ristorante, quando il bicchiere è vuoto te lo vengono a riempire subito. Ordiniamo da un listino con le foto un set composto da varie ciotoline con riso, un brodino, tofu e altri assaggini, tutto disposto in un vassoio a scompartimenti. Paghiamo 1200 yen (circa 8 euro) e usciamo.
Continuiamo la nostra visita facendo le vie principali di Ginza fino alla stazione di Tokyo e ritornando per la via del nostro albergo. Filmiamo e fotografiamo il più possibile, ci sono palazzi contententi diversi ristoranti, boutique, interi centri commerciali. Entriamo in qualcuno. Quando entri in un qualsiasi esercizio pubblico il personale ti accoglie con qualcosa che finisce per "...'shimaaaaaaaaaas". La mia guida dice che dovrebbe essere un "Irasshimas" ovvero "benvenuti". Quando paghi qualcosa, prima prendono in mano le banconote che gli porgi con due mani, ti ringraziano, te le mostrano e le contano davanti a te. Stessa cosa per il resto, te lo contano davanti e te lo riporgono a due mani quasi fosse un dono. Quindi ti ringraziano.
Verso le 19 fame non ne abbiamo tanta, quindi entriamo in un locale fast food vicino al nostro albergo, ceniamo con un sandwich e coca.
Siamo distrutti, quindi ritorno all'albergo e letto.

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Edited by GrendizeR - 23/8/2007, 14:41
 
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GrendizeR
view post Posted on 22/8/2007, 16:08     +1   -1




Capitolo IV

Hachiko


I due giorni successivi, Lunedì e Martedì abbiamo visitato il quartiere di Shinjuku, famoso per essere stato in passato una zona a luci rosse. Molti locali cmq sono rimasti soprattutto nella zona chiamata Kabukicho. Ci girano molti giovani e per strada si trovano tanti musicisti. Pullula inoltre di assordanti locali di Pachinko.
...
...
Come? Non sapete che è il pachinko? Diciamo che è un incrocio tra un flipper e un videopoker. Con delle manopoline si lanciano delle palline di metallo su un flipper verticale. Quando scendono, entrano in varie caselle e fanno muovere delle caselle in uno schermo centrale. Tipo slot machine diciamo. I premi sono peluche e cazzate varie, ma si dice che sottobanco cambino in contanti. E' spesso gestito dalla malavita locale che lo utilizza per il riciclaggio del denaro sporco. Le macchine sono disposte in file lunghissime una fianco a l'altro e spesso sono a più piani. Al piano ce ne saranno circa 100/200 macchinette. Le più gettonate: Evangelion, Hokuto no Ken e Capitan Harlock. Prima ho detto assordanti, infatti per entrare ci sono delle porte scorrevoli che si aprono sfiorandole con un dito. Quando la porta si apre, il marciapiede viene invaso da un casino terribile. Un misto di musica techno a tutto volume e suoni di palline che rimbalzano. Non riesco proprio a capire come possano resistere là dentro! Si viene inoltre investiti da un getto di aria freddissima. Infatti nelle sale giochi e in qualsiasi posto c'è l'aria condizionata al massimo.
oltre al pachinko esistono cmq i videogiochi classici, e le crane macchine, ovvero quelle col gancio per prendere su i premi, che qui sono oltre a giochi e peluche anche merendine e dolci vari. I videogiochi più gettonati sono i "bemani" ovvero quelli musicali della KOnami: Guitar freaks, Dance dance revolution, drummania e beatmania. Anche quello della taito con i bonghi tira bene.
Piccolo intermezzo... il clima. In agosto, è peggio di quello della pianura padana. Una temperatura di 30 gradi unita ad una percentuale di umidità assurda. Si suda solo camminando per 10 minuti. Praticamente avevamo la maglietta bagnata davanti e sulla schiena perennemente. Ogni locale fortunatamente è climatizzato, ma vi lascio immaginare che botta quando si entra e si esce!
Un'altra cosa, le cicale! Subito pensavamo che quel rumore assordante in prossimità di alberi fosse finto, tnato per dare l'impressione che ci fossero degli insetti. Poi le abbiamo viste! Sono lunghe quasi 5 cm e fanno un casino bestiale! Immaginatevi quando sono in gruppo. Nei parchi è pieno! Fortunatamente verso sera si calmano e la notte dormono :)
Abbiamo poi visitato il quartiere di Shibuya. Anche questo frequentato da giovanissimi vestiti alla moda. Qui tira tanto la moda hip pop. Ci sono ragazzi e ragazze con i capelli cha fanno invidia a quelli dei manga e altri vestiti all'americana, con pantaloni larghissimi e mezzi calati. Un po' come ultimamente da noi diciamo. Sopratutto qui è pieno di McDonald e di fast food in generale. Ci sono anche qui palazzoni con schermi a led con pubblicità e trailers di films e addirittura di anime! Per colazione di questi 2 giorni siamo andati sul sicuro puntando allo starbucks, catena americana specializzata in caffè vari e ciambeeeeeeeeelle alla Homer. Il nostro caffè preferito era il big ice coffee :D
Qui a Shibuya ho filmato una statua di un cane. Avevo letto la sua storia commovente prima di partire. Ve la incollo da un altro sito:

Il cane Hachiko
Alcuni di voi probabilmente conosceranno la bellissima storia del cane Hachi, che è ormai un simbolo di fedeltà e pazienza per tutto il Giappone;
Hachiko (il "ko" è stato aggiunto in seguito come termine affettivo) era un bell' esemplare di razza Akita, che fu regalato nel 1925 a Ueno Eizaburo, un professore che insegnava nell' Università Imperiale, oggi Università di Tokyo;
Tutti i giorni, il simpatico Hachiko accompagnava il suo padrone alla stazione di Shibuya, per prendere il treno e recarsi al posto dilavoro, e poi, tutti i giorni alla stessa ora, si faceva trovare alla stazione per aspettare il ritorno del padrone.
Ma il 12 maggio 1925, accadde che il professor Ueno fu colto da un infarto mentre si trovava all'università, e morì; Hachiko, come tutti i giorni si presentò alla stazione, ma stavolta il padrone non tornò; e così fece il giorno dopo; e il giorno dopo ancora.
Intanto la gente cominciava a notare questo fedelissimo cagnolone e ben presto il Giappone si commosse della sua storia, tanto che da tutte le parti dell'isola arriva gente solo per vedere Hachi, accarezzarlo e dargli da mangiare.

Purtroppo però, il 17 Marzo 1934, il dolce e fedele Hachi morì, e spirò nello stesso punto dove per dieci anni aveva aspettato invano il ritorno del
padrone. La gente di Tokyo, che come tutto il Giappone si era commossa per la fedeltà di questo cane, decise così di far costruire una statua in suo onore proprio nel punto in cui aveva aspettato per così tanti anni; fu così che nell' Aprile del 1934 lo scultore di Kagoshima, Shou Ando, eresse la statua raffigurante Hachiko nella sua posizione fiera; ma non è la stessa statua che c'è adesso. Questo perchè durante il secondo conflitto mondiale l'imperatore diede ordine di fondere tutto il possibile per fabbricare armi, compresa la statua di Shibuya.
Ma Takushi Ando, figlio di Shou, finita la guerra, nell' Agosto del 1947, ricostruì la statua eretta dal padre e che è rimasta quella che è tuttora possibile ammirare!
Oggi, la statua di Hachiko è un punto di incontro per tutti i ragazzi di Tokyo e specialmente per i giovani innamorati, probabilmente per il significato di fedeltà che la statua tramanda.

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Edited by GrendizeR - 23/8/2007, 14:40
 
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GrendizeR
view post Posted on 22/8/2007, 23:42     +1   -1




Le prime 20 foto:
Click!


Edited by GrendizeR - 23/8/2007, 00:48
 
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GrendizeR
view post Posted on 23/8/2007, 09:39     +1   -1




Capitolo V

Sushissimo

Eravamo a Shinjuku attorno all'ora di pranzo e siamo passati davanti ad un kaitenzushi. Non abbiamo idea di come si ordina ma entriamo lo stesso. La guida dice che è il più semplice dei locali dove mangiare.
Appena entrati il classico irasshimaaaas ci accoglie e una signora ci fa un 2 con le mani per chiederci quanti siamo e ci invita a seguirla. Il bello dei ristoranti giapponesi è quando entri non devi, come la maggior parte di quelli italiani, svenarti per farti vedere da un cameriere per chiedere se c'è posto. Qua ti vengono incontro istantaneamente appena entri.
La signora ci fa accomodare lungo il bancone circolare, 2 posti giusti giusti a fianco degli altri avventori. Subito davanti a noi, il bicchiere, bacchettine, contenitori vari, un rubinetto. Più in alto, ad altezza occhi, scorre un nastro trasportatore dove sono disposti uno a fianco all'altro varie pientaze su piattini. Dietro al nastro, al centro del bancone un paio di cuochi che preparano i sushi e li mettono sui buchi vuoti del nastro trasportatore. Siamo un po' impacciati e non sappiamo da dove iniziare, il mio vicino mi fa un cenno, poi mi spiega a gesti di riempire il bicchiere dal rubinetto di acqua calda e di inserire la polvere solubile di the verde, poi mi indica che uno dei contenitori contiene salsa di soya. Poi imitiamo gli altri avventori e prendiamo dal nastro il piattino che più ci garba. I piatti hanno generalmente 2 porzioni di sushi vari tranne quelli che contengono gli onigiri che ne hanno 4. Mangiarli è semplice, si prendono con le mani o con le bacchette (è uno dei pochi cibi che non è maleucazione prendere con le mani) e si pucciano in un piattino in cui si è messo la salsa di soya. A questo punto noto il prezzo scritto un po' dappertutto, 135 Yen a piattino! Così poco??? Circa 90 centesimi di euro!! Così diamo inizio alle danze! In un battibaleno ci pappiamo 10 piatti di sushi impilandoli uno sopra l'altro come fanno gli altri. Buonissimo!!! Alla fine facciamo sengno di alzarci, la stessa signora che ci ha fatto accomodare, conta i piattini e poi va alla cassa dove paghiamo e usciamo tra un paio di arigatò gozaimaaaas (grazie mille) suoi e dei cuochi.
Finita la parte a est del quartiere di Shinjuku, ci spostiamo a ovest della stazione. Qui il paesaggio cambia, tanti grattacieli altissimi che ospitano uffici, ristoranti e negozi. Uno di questi grattacieli ospita gli uffici governativi. Seguendo la guida ci dirigiamo verso l'NS building. Un edificio che all'interno è cavo e contiente un pendolo enorme che dovrebbe essere il più grande del mondo. Entriamo e vediamo subito questo orologione con dei meccanismi enormi e un pendolo ancora più grande. Seguiamo le indicazioni per l'ascensore panoramico che ti porta agli ultimi piani dove ci sono una marea di ristoranti vari e varie postazioni panoramiche. Ovviamente abbiamo fatto foto e video.
Dopo questa visita, torniamo sui nostri passi per cercare il negozio "Yodobashi camera" riportato sulla nostra guida, per comprare un tappo per la lente della fotocamera di Giovanni. Mettendo e togliendo la macchina dallo zaino infatti si è probabilmente perso. Quando arrivamo davanti rimaniamo sbigottiti. 6 piani enormi di telefonia, computer, audio e video!! All'esterno i commessi danno al posto dei volantini, ventagli di plastica e carta con la pubblicità del negozio. Ingegnosa idea con questo caldo ;) Ci facciamo un giro per il negozio e troviamo ciò che ci serve. Quello che ci stupisce è che si trova veramente di tutto. Negli scaffalidel software sono addirittura esposti programmi da migliaia di euro, come le suite dell'adobe, del 3d studio, di Maya ecc. Ampio lo spazio dedicato ai Mac. L'ipod è dappertutto assieme ai walkman della sony. I prezzi però sono in linea con i nostri, quindi niente possibilità di affari come inizialmente preventivavo :( peccato. I cellulari sono quasi tutti a conchiglia con uno schermo molto grande e di tutti colori del mondo oltre che con brillantini e a specchio, però hanno i menù solo in ideogrammi. Hanno prezzi bassissimi ma si vendono solo sotto contratto.
Alla sera ritorniamo a Ginza e ci facciamo in nostro giretto nella zona della stazione. Cena in un ristorante molto fine vicino e poi ritorno in camera.
Il giorno dopo ci siamo spostati verso la stazione del quartiere di Ueno, per visitare quello di Asakusa lì vicino. L'attrazione principale del quartiere di Asakusa è costituita dal tempio buddista Senso-ji. Dalla stazione di Ueno al tempio c'è un bel po' di strada, l'ideale sarebbe di usare la metropolitana, però dato che vogliamo fare un po' di foto ed essendo mattina siamo riposati, decidiamo di farla a piedi.
Al tempio si accede passando per un cancello chiamato Kaminarimon (cancello del tuono) con una grandissima lanterna rossa. Oltrepassata si accede ad un vialone coperto con ai lati tantissimi esercizi commerciali. Molti vendono souvenir e dolci locali. I turisti, per lo più giapponesi sono innumerevoli e molti indossano i kimono tradizionali. Superato questo si accede ad una seconda porta simile alla prima: l'hozomon. Qui inizia il tempio vero e proprio. A sx una pagoda a 5 piani che si dice contenga le ceneri del buddha. Davanti al tempio un contenitore con degli incensi che bruciano. Si dice che questo fumo porti la buona salute e quindi in tanti lo aspirano a pieni polmoni e cercano di impregnarsi i vestiti. Potevo io non astenermi?? :D. A dx, la classica fonte presente davanti ai templi. Con dei mestoli si prende l'acqua, ci si sciacqua le mani, poi ci si versa dell'acqua sulla mano e la si beve come rito purificatore. Si accede poi tramite una scalinata al tempio. Questo tempio è dedicato alla dea buddista della misericordia Kannon. Qui, davanti all'effige, che però è nascosta e non si può vedere, si getta un'offerta, poi si batte le mani due volte, dopodiche si tira un cordone facendo suonare una campana e quindi a mani giunte si prega.
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Quando siamo usciti, abbiamo percorso la stessa strada dell'andata e visto che eravamo molto stanchi abbiamo deciso di riposarci nel parco di Ueno dove abbiamo passato tutto il pomeriggio.

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Aggiunte altre foto nell'album.

Click!!

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Edited by GrendizeR - 23/8/2007, 14:42
 
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GrendizeR
view post Posted on 24/8/2007, 12:52     +1   -1




Capitolo VI

Sayonara Tokyo

Data l'incredibile stanchezza, dovuta oltre al cambio di fuso orario anche all'impatto col clima, ci siamo concessi il pomeriggio all'insegna della tranquillità, visitando lo zoo di Ueno. Abbiamo visto dal vivo il panda gigante e quello nano oltre a pinguini, orsi bianchi e altre specie rare da vedere ovviamente tutto documentato da stupende foto e video. Lo zoo è situato all'interno di un enorme parco, un grande polmone verde con dentro oltre allo zoo, un museo e un tempio. Abbiamo mangiato una pizza niente male, simpatico ed economico il sistema per ordinare. Alla cassa si paga il mangiare e una quota fissa per il bere. Si ritira il cibo da un altro sportello, poi da dei distributori ci si serve di ciò che si vuole da bere, acqua, cosa, fanta, the, caffe ecc.. facendo tutti i giri che si vuole. Immagino dopo 10 minuti in Italia il distributore già vuoto :D
Altra cosa che abbiamo visto in questi 2 giorni è stata la residenza imperiale. Purtroppo è visitabile solo da fuori. Si trova subito a ovest della stazione di Tokyo. Sulla strada di ritorno siamo passati per il parco di Hibiya, piccolo ma molto carino e con stretti vialetti in mezzo al verde e piano di cornacchie. Addirittura c'è una statua della lupa con Romolo e Remo! Uscendo dal parco ci siamo fermati in un piazzola dove abbiamo fotografato la statua di Godzilla. In realtà l'abbiamo cercata seguendo la guida, anche se me l'immaginavo più grande :D
La serata di Martedì, ultimo giorno, per ora, di permanenza a Tokyo, l'abbiamo passata a Shibuya. Cena a base di cibo giapponese, in un locale al secondo piano di uno stabile. Solito rubinetto per l'acqua per il the, ma stavolta abbiamo ordinato una birra bionda media Kirin e spaghetti in brodo con pezzetti di carne. Ritorno in albergo e preparazione dei bagagli per la partenza.
Il giorno dopo di buona mattina ci siamo svegliati, abbiamo fatto il check-out consegnando le tessere chiavi. Abbiamo fatto colazione allo starbucks di strada verso la nostra stazione di Shinbashi, ice coffee e ciambellone. Siamo scesi dalla linea Yamanote presso la stazione di Tokyo e seguendo le indicazioni e gli orari che mi ero segnato abbiamo cercato i binari da dove avremmo il preso il nostro primo shinkansen. Un po' di difficoltà per trovalo, ma facilmente superabile chiedendo, a noi interessava la linea che va verso nord chiamata Tohoku che passa da Utsonomiya dove faremo il cambio. Il nostro treno, prenotato, si chiama "Yamabiko 47" e parte dal binario 21 alle ore 9:32. Manca mezz'ora alla partenza del treno ma raggiungiamo lo stesso il binario. Il tabellone che riporta le partenze dal nostro binario mostra che prima del nostro treno ce ne sono degli altri. Per terra sono segnati i numeri delle carrozze e in che punto di trova l'entrata della carrozza quando il treno si ferma. Ci sono inoltre delle corsie sempre delineate da adesivi colorati che delimitano le file per l'ingresso e ovviamente ci sono i giapponesi precisi precisi in fila. Quando arriva un treno, essendo un capolinea, dopo che tutti i passeggeri sono scesi, salgono gli addetti alle pulizie chiudendo con una cordicella l'entrata delle carrozze e fanno le pulizie. I sedili, quindi, ruotano in direzione del senso di marcia. Durante la vacanza abbiamo preso diversi shinkansen, ogni modello è differente, ma hanno tutti in comune un "muso" molto lungo e aereodinamico. Quando arriva il nostro Yamabiko 47 siamo già incolonnati per entrare. Aspettiamo l'uscita dei addetti alle pulizie ed entriamo. Ci sediamo nei posti prenotati come segnato sui nostri biglietti e aspettiamo la partenza. Il viaggio dura 49 minuti durante i quali passa ogni tanto un controllore (in guanti bianchi) che marca i biglietti. Alcuni viaggiatori, dormono; il controllore, senza svegliarli, segna su un blocchetto il loro posto e al passaggio di ritorno controlla il loro biglietto. Forte! quando il controllore esce dalla carrozza, si gira, si toglie il cappello e fa l'inchino!
Lo shinkansen può raggiungere la velocità massima di 300 Km orari, ci sono tabelle a led in ogni carrozza che segnano la direzione del treno e quante fermate mancano ancora. Quando manca poco alla fermata segna anche quanto tempo manca. Tutto questo alternativamente in ideogrammi e caratteri latini. Una voce in giapponese e inglese annuncia la fermata.
Arriviamo alle 10:23 a Utsonomya e cerchiamo il treno successivo che ci porterà a Nikko. E' facile, la stazione è molto piccola. Cerchiamo la Nikko Line e saliamo su un treno con i sedili disposti tipo metropolitana che parte alle 10:37. Arriviamo alle 11:17 alla stazione JR di Nikko. Durante il tragitto passiamo per degli stupendi pesaggi di montagna e tra piccoli centri abitati con delle case quasi tutte simili e con il tetto tipo pagoda. In treno siamo vicini ad una coppia italiana di Milano e scambiamo quattro chiacchere, li ritroveremo a Kyoto una settimana dopo!

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GrendizeR
view post Posted on 25/8/2007, 09:59     +1   -1




Capitolo VII

Lezione di storia

Scendiamo dal treno alla stazione JR (japan rail) di Nikko. Il tempo è nuvoloso e fa sempre un caldo umido, promette pioggia ma speriamo che tenga botta. Assieme a noi scendono diversi turisti di tante nazionalià. Tutti cercano l'autobus per andare verso la zona dei templi. La nostra guida ci segnala che per arrivare al nostro ryokan "Turtle inn" dobbiamo prendere anche noi il bus e scendere ad una certa fermata. Ci dice anche che non è molto difficile pagare, speriamo :D
Intanto che aspettiamo, alla stazione prendiamo una piccola mappa fotocopiata delle fermate dell'autobus e della locazione dei templi. Così ci facciamo un'idea di com'è strutturata Nikko. Un lungo viale con case e negozi ai lati lungo circa 1 km e mezzo ti porta alla zona dei templi. Alla fine un bivio, a sx si va verso la zona residenziale ed è lì che si trova il Turtle Inn. Arriva dopo 5 minuti un autobus, saliamo e chiedo al conducente se ferma a xxx (non ricordo il nome della fermata). Mi risponde affermativamente.
A bordo c'è un casino gente, ci separiamo. Seduto a fianco a me un turista giapponese. Mi dice qualche parola sorridendo, non capisco na mazza e gli sorrido anch'io :D poi gli spiego in inglese che devo scendere alla fermata xxx e mi spiega (in giapponese, qualche parola in inglese il tutto condito da gesti) che mi fa cenno lui quando è ora che io scenda, mi spiega inoltre che la tariffa da pagare è quella riportata sul tabellone luminoso sopra al conducente. Dopo 10 minuti di strada, me lo segnala e preme lui per me il pulsante di chiamata della fermata. Lo saluto e vado verso l'uscita anteriore della corriera. Anche altra gente scende. Vicino al conducente c'è una macchinetta per il pagamento. Avevo letto sulla guida e su qualche sito come si fa. C'è un box trasparente con un rullo, qui va messa la moneta. Vicino, una fessura cambiamonete. Inserendo banconote te le cambia in moneta. Effettuo il pagamento di 220 yen (se non ricordo male) controllato dall'autista che mi segnala dove inserire i soldi e che guarda attentamente. La fermata è praticamente alla fine del vialone. Altri 500 metri ci separano dal ryokan. Ci incamminiamo seguendo la mappa che mi ero fatto, costeggiando un fiume, e arrivando alla zona residenziale. Le strade deserte e il tempo nuvoloso davano un'aria particolare al paese.
Arriviamo al ryokan, una casetta in una via secondaria. Ci accoglie alla reception un signora sorridente, che subito ci da le schede di registrazione e ci dice che ha una camera doppia disponibile, dopo che abbiamo spiegato che abbiamo la prenotazione via internet, cerca sul suo elenco trovando i nostri nomi e ci chiama Giovanni san e Fabrizio san. Poi ci spiega in un perfetto inglese che il check-in inizia alle 14,30 ma che possiamo lasciare i bagliagli in un angolo e andare a farci un giro, per poi portarli su al ritorno. Prima di partire ci tira fuori una cartina della zona e ci spiega i luoghi di interesse: i templi storici dichiarati patrimonio dell’unesco, le cascate di cui non ricordo il nome, le terme di Yumoto Honsen, il lago Chuzenji. Usciamo e ci dirigiamo verso la zona dei templi, visto che abbiamo solo pomeriggio a disposizione. Qui ci sono diversi santuari, il più importante è il Tosho-go, santuario shintoista dedicato a Ieyasu Tokugawa (1543-1616), shogun del giappone dal 1603 al 1605. Saliamo per una scalinata che si inoltra tra gli alberi di cryptomeria e poi per una lunga salita. Arriviamo in un grande parcheggio con una biglietteria, facciamo un biglietto cumulativo per visitare tutti i templi e santuari della zona. Visitiamo il santuario di Ieyasu Tokugawa, che contiene le sue spoglie mortali al quale si accede passando attraverso 2 torii di granito. Il Tosho-go è diviso in varie costruzioni, una è una pagoda che si dice non abbia fondamenta, ma solo un palo appeso ad una fune che ne fa mantere l’equilibrio. Un’altra è la scuderia dei cavalli che ha tra le decorazioni le famose 3 scimmiette nella posa “non vedo, non senso, non parlo”. Poi c’è il santuario vero e proprio, è un luogo sacro e per accedervi bisogna togliersi le scarpe e depositarle in una grande scarpiera numerata . Entriamo e percorriamo alcuni corridoi, in una grande sale piena di decori e nella quale non si può fotografare. La sala si riempie, una donna monaco vestita di bianco con i pataloni rossi ci fa inginocchiare tutti e ci spiega qualcosa, penso descriva i significati dei decori sui soffitti e sulle pareti. Alla fine ci fa battere le mani due volte tutti assieme e ci “benedisce” agitando in aria un bastone con dei figlietti di carta piegati legati in punta. Avete presente la figlia di sakurambo di Lamù o Kikyo di Inuyasha? Ecco…
Alla fine si esce passando davanti un banco dove i monaci vendono portafortuna per la famiglia, il matrimonio, la gravidanza ecc. Visitiamo poi altri santuari e templi minori della stessa zona. Il tempio dedicato al nipote di Ieyasu, Iemitsu Tokugawa (1604-1651) e il tempio di Futarasan. Visitiamo inoltre, ma con un biglietto extra, un museo con libri e reperti antichi, nonché un giardino classico giapponese, con tanto di laghetto. Prima parlavo di torii, si tratta del cancello posto davanti a tutti i santuari shintoisti, in giapponese Jinja e li distingue a colpo d’occhio dai templi buddisti. Si tratta di due colonne che sorreggono 2 pali orizzontali uno sopra l’altro, quello più in alto è solitamente inclinato. Solitamente di colore rosso e di legno o pietra. Il nome sta a significare luogo di riposo per gli uccelli, animale considerato dallo shintoismo (o shinto) come messaggero degli dei. Ritorniamo infine sui nostri passi, per passare la nostra prima notte in una ryokan. Si sta facendo buio presto, c’è una forte umidità e sembra che la pioggia sia imminente.


La pagoda a 5 piani:
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Edited by GrendizeR - 25/8/2007, 18:36
 
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view post Posted on 26/8/2007, 13:26     +1   -1




Capitolo VIII

Un uomo chiamato Futon


Ritorniamo al ryokan tornando sui nostri passi. Passiamo vicino al ponte Shinkyo e costeggiamo il fiume. Prima di ritornare visitiamo, ma solo esternamente, una villa in stile giapponese con tanto di giardino verdissimo. Al nostro ritorno, la padrona del ryokan ci porta verso la nostra camera al piano di sopra, prima però ci mostra la posizione del bagno in comune, situato al piano terra. Saliamo poi si sopra e ci mostra la nostra camera. Le stanze sono contrassegnate dai nomi dei mesi, sulla nostra c’è scritto Agosto. La stanza è piccola, un piccolo spazio coperto da moquette all’ingresso dove togliersi le scarpe e dove si lasciano assieme alle ciabatte in plastica da indossare per tutto il ryokan, nel resto della stanza si cammina con le calze o a piedi nudi. A sx un armadio incassato nel muro, in mezzo un tavolino basso con dei cuscini per sedersi, poi 2 letti futon e dall’altro lato una finestra e sotto una mensola con un piccolo TV e un’altra con, ben piegati gli yukata e gli asciugamani. Lo yukata è un kimono leggero in cotone e viene fornito in ogni ryokan. Si può indossarlo in camera e in tutti gli ambienti del ryokan. Potevo astenermi dall’indossarlo e farmi un foto? :D
Appena sistemati gli zaini ci prepariamo per il bagno, l’ofuro in giapponese. Scendiamo a turno, vado prima io. Il bagno è diviso in 2 stanze separate da una porta scorrevole. Nell prima ci si spoglia, nella seconda, il bagno vero e proprio ci si siede in uno sgabello basso e ci si lava con l’aiuto di un catino e di un rubinetto con una doccetta bassa. Ci si insapona per bene e poi ci si risciacqua togliendo tutte le tracce di sapone. Si entra poi in una grande vasca con 50/60 cm di acqua calda a 43°. L’acqua è sempre in movimento e riciclata da un ribinetto a forma di fontanella. Pensavo fosse più bollente invece la temperatura è perfetta anche se necessita di diversi minuti per abituarcisi. Ci sono dei cartelli appesi ben in vista che spiegano le regole, l’importante è entrare in acqua puliti e senza tracce di sapone dato che l’acqua nella vasca è la stessa nella quale tutti si immmergono. Nell’ofuro infatti, l’immersione in acqua serve solo per rilassarsi e togliere la stanchezza del giorno. Dopo il caldissimo bagno. Ci cambiamo e partiamo verso la via centrale di Nikko per cercare un posto dove mangiare. La signora tira fuori un’altra cartina e ci consiglia 3/4 posti. Non piove, ma prendiamosu gli ombrelli per sicurezza. Sono le 19 e la via è completamente deserta e semibuia, passano pichissime macchine. Dove saranno tutti i turisti di oggi?? Entriamo in un ristorante che ci ispira, i prezzi e le tipologie di pietanze sono esposti di fuori. Siamo gli unici avventori e ci fanno accomodare ad un tavolino basso con cuscini dopo che si siamo tolti le scarpe nel corridoio.Anche se ci sono numerosissime decorazioni, katane, armature da samurai, sculture di carpe, quadri vecchi, l’aspetto è di una bettola… è proprio quello che volevamo! XD Ordiniamo da un menu con le foto, un set completo, la classica ciotola di brodo, the, riso, qualche sushi, scodella di ramen con carne, tofu in varie forme ed erbette. Mangiare così è scomodissimo, le gambe si intorpidiscono ma vuoi mettere la soddisfazione? Fuori intanto inizia a piovere. Dopo cena usciamo quando ormai vengono solo 2 gocce e ritorniamo al Turtle Inn. Adesso la strada è proprio buia. Anche le luci sono spente. Notare che sono le 21,30! Prima di salire in camera mi collego alla postazione internet, è da qui che vi ho salutati la prima volta. Salgo in camera anch’io e ci accomodiamo sul futon. Non ho chiuso occhio per tutta la notte e la mattina un male alla schiena terribile!! Ci aspettano ancora 10 giorni di futon. Incubo!
La mattina seguente, scendiamo per fare colazione western style. Succo, caffè, the, fette biscottate, sapori nostrani!
Dopodichè dopo aver pagato con cash, ci dirigiamo verso la fermata del bus, ormai siamo pratici. Arriviamo alla stazione JR del treno e prendiamo lo stesso del giorno prima che ci porterà a Utsonomiya dove faremo lo stesso cambio per lo shinkansen Yamabiko 212 verso Tokyo. La nostra destinazione è la zona di Hakone e del lago Ashinoko.

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Edited by GrendizeR - 27/8/2007, 11:45
 
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view post Posted on 27/8/2007, 23:44     +1   -1




Capitolo IX

Sordauto!


Tra gli itinerari consigliati dalla guida e da vari siti internet, c’è la zona di Hakone, famosa per gli impianti termali, per il lago ashinoko e per la favolosa visuale del monte Fuji. Per questo il nostro programma prevede di fermaci qui 2 giorni. Oggi è Giovedì 9 Agosto, sono le 11:24 e siamo appena scesi alla stazione di Tokyo dallo Shinkansen, ora dobbiamo prenderne un altro, che ci porterà ad Odawara per effettuare poi il cambio con quello che ci porterà alla cittadina di Hakone-Yumoto, postazione ideale per la gita sul lago. Abbiamo già prenotato il primo giorno i posti sullo Shinkansen Kodama 573 che parte alle ore 12:23 per cui abbiamo tempo di prenotare i prossimi posti sui treni per i giorni seguenti e fino alla fine della vacanza. Mi metto in coda ad uno degli sportelli della prenotazione e attendo il mio turno. Mostro per fare prima il biglietto dove mi sono segnato i dati del treno che dobbiamo prendere. Il tipo, controlla sullo schermo tattile e poi mi dice “sordauto” e mi scrive sul biglietto degli orari che non sono quelli che mi interessano. Insisto mostrando spiegando che mi servono le prenotazioni per il treno di sabato e lui risponde sempre “sordauto!!”. Lascio perdere poiché mi si è formata una bella fila dietro di me (e nessuno che si lamenta o mi guarda male come in Italia!), poi ci arrivo! Sold Out!! Ecco che voleva dirmi il poveretto! Maledetta pronucia dei giapponesi! Che si fa ora? Ne prenotiamo un altro? Ma partono tropoo tardi. Alla fine decidiamo che sabato rischiamo la sorte e prendiamo lo stesso il treno anche senza prenotazione. Sperando che sulle carrozze non prenotabili ci sia posto o al limite sia possibile stare in piedi. Ritorno cmq allo sportello e prenoto i posti per tutti gli altri treni seguenti senza intoppi..
Arriva intanto il nostro shinkansen per Odawara. Saliamo e cerchiamo i nostri posti prenotati. Sono occupati da una famigliola! Confrontiamo i biglietti ed hanno lostesso numero di carrozza e sedile. Boh. Nel frattempo sta passando il controllore. Guarda i biglietti e ci fa notare che la nostra prenotazione era per ieri! Che famo ora? Un passeggero accanto ci spiega in inglese che possiamo stare seduti in un posto libero se non c’è nessuno che ha prenotazione. Allora prendiamo posto sui sedili subito dietro. Alla fermata seguente dobbiamo spostarci di carrozza per fare posto a due che dovevano sedersi sui posti occupati da noi, poi fino ad Odawara tutto tranquillo. Scendiamo e andiamo subito all’uffico della Odakyu per fare l’abbonamento “Hakone free pass” come suggerito dalla guida. Questa zona infatti è servita non dalle linee Japan Rail bensi dalla linea Odakyu. L’Hakone free pass permette di utilizzare per 4 giorni qualsiasi mezzo di trasporto (treno, teleferica e bus) nella zona di Hakone. Anche utilizzandolo per un giorno c’è cmq il risparmio. Prendiamo poi il treno che collega Odawara con Hakone-Yumoto, in mezzoretta ci siamo. Chiediamo un parcheggiatore dove si trovi il nostro ryokan il “Kappa Tengoku” e ci indica di prendere la salita dietro alla stazione. Due minuti si salita e successivi scalini e siamo all’ingresso. Al banco del Check-in 2 signore. Dopo le formalità della registrazione ci porta in camera nostra. L’albero è semi arroccato in una montagnola ed è formato da 2 stabili. Attraverso una scala passiamo un corridoio ed usciamo all’esterno, passiamo su un ponticello fatto con 2 travi di legno (!) e su una scala esterna di ferro (il video parlerà!), entriamo nell’altro stabile. All’ingresso lasciamo le scarpe in una scarpiera e indossiamo le pantofole. Alla fine del corridoio, la nostra camera. Solito pavimento di tatami, tavolino basso, tv minuscola, stavolta bagno in camera, ma niente futon per terra, sol un letto singolo all’occidentale. La signora ci spiega che volendo uno di noi può dormire sul letto. Il futon si trova piegato nell’armadio e viene steso ora di cena. Giovanni si accaparra il letto, io devo soffrire sul futon, vabbè sono venuto in Giappone per questo, mica posso cedere al secondo giorno! Ci dice inoltre che l’accesso alll’onsen pubblico è gratuito e si trova dietro alla reception. Dopo averci lasciati, ci prepariamo per il bagno. Giovanni va in quello in camera, io mi lancio su quello pubblico. L’onsen infatti è un bagno termale pubblico. Ci possono andare sia i clienti del ryokan, sia, a pagamento, chiunque. Indosso il mio Yukata, prendo il mio piccolo asciugamanino che viene fornito e mi dirigo verso l’onsen. Il bagno pubblico giapponese è diviso per gli uomini e per le donne. C’è il kanji che significa uomo e donna sulle tende all’ingresso. Le pantofole vanno tolte qui. Dopo un corridoio all’aperto, si arriva al bagno, prima ci si spoglia completamente e si mettono i vestiti su dei cestini, poi si va verso le due pozze d’acqua termale. C’è solo un cliente giapponese nel bagno e sta dormendo su una panca. Mi lavo col solito sistema delle doccette ed entro lentamente in acqua. Stavolta l’acqua è caldissima, ci metto 5 minuti ad entrare ed abituarmici. Rimango nel bagno, uscendo dall’acqua diverse volte, mezz’ora. In questo tempo entrano ed escono altri giapponesi. Quando si esce dall’acqua ci ci mette sempre l’asciugamano davanti per coprirsi le zone intime. Mi asciugo e ritorno in camera e visto che la giornata è dedicata al rilassamento, dopo tutti gli spostamenti dei giorni precedenti, guardiamo la tv e facciamo il briefing del giorno successivo. La serata la passiamo in un ristorantino in centro, anche questo deserto dopo cena. Domani gita sul lago ashinoko per fotografare il venerabile Fuji.

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La nostra camera ad Hakone-Yuomoto
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Non perdete il prossimo episodio:
Ufo Robot GrendizeR tai Ultraman. Violento scontro all’ultimo timbro sul monte Fuji!
 
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view post Posted on 28/8/2007, 21:51     +1   -1




Capitolo X

Ufo Robot GrendizeR tai Ultraman. Violento scontro all’ultimo timbro sul monte Fuji.


La mattina seguente, ci alziamo prestino per prendere il treno. Il programma di oggi prevede una gita sulla zona di Hakone. Quando abbiamo acquistato l’abbonamento “Hakone free pass” ci hanno dato assieme dei depliants contenenti alcuni itinerari della zona e tutti gli orari dei mezzi di trasporto. Assieme, un libretto con in copertina le foto di tutti gli ultraman. Da quel che ho capito, ultraman è il testimonial del 2007 della zona di Hakone. Nell’ultima pagina vari spazi per farsi fare dei timbri e la mappa di dove si trovano queste “stazioni”. Sembra che in Giappone ci sia la mania per i timbri. Nei giorni successivi troveremo molti templi e siti nei quali farsi fare dei timbri del luogo. Cerchiamo prima di tutto finchè aspettiamo, un posto dove fare colazione. Niente, solo le 8 e non c’è niente di aperto. L’unico locale che fuori ha scritto “Coffee” è chiuso. Ci rassegnamo prendendo dei dolcetti al cioccolato alla stazione che mangeremo seduti nella panchina. Prendiamo lo stesso treno che ci ha portato fin qui e che continua verso la stazione di Gora passando per Miyanoshita. Il treno va molto lento, ma in mezz’ora ci siamo. Durante la corsa effettua 4 o 5 fermate e in 3 di queste inverte la marcia e cambia binario. Arrivati a Gora, scendiamo e subito saliamo sulla Cablecar. Trattasi di altro treno che però stavolta va in una ripida salita ed è tirato da una fune. La corsa dura 10 minuti. Ora prendiamo la funivia che ci portrà sopra il monte XXX. Da qui si possono visitare gli sbuffi di vapore che escono dal terreno. Ci sono numerosi turisti che come noi percorrono il viale in salita che porta verso la zona dei soffioni. A fianco scorre un rigagnolo di acqua puzzolente. Tutta l’aria è impregnata di odore di zolfo. Passiamo vicino ad una
Pozza d’acqua biancastra con l’acqua che ribolle. Attorno a noi e su per la montagna si vedono sbuffi di vapore. Vicino alla pozza d’acqua dei cassoni dove si cucina la “specialità” del luogo: uova sode cotte nel vapore che esce dal terreno! Dopo la visita ritorniamo alla stazione delle funivia dove siamo usciti e risaliamo per percorrere il secondo tratto, stavolta in discesa. Ora, secondo la guida dovremmo avere una spettacolare visione panoramica del Fuji. Eccolo in tutto il suo splendore…


ma… ma… dove ca**o è finito?? Noooooooooooooooo!! È coperto da una cortina di nubi!!!!!
Buaaaaaaaaaaaaaaaah! Che delusioneeeeeeeee!
La cabina intanto è arrivata la capolinea, e io deluso per l’assenza del Fujisan, ma speranzoso che in giornata si faccia vedere. A proposito, non chiamatelo Fujiyama come fa qualcuno mi raccomando! Il qui pro quo è nato in base alla lettura sbagliata del secondo kanji, quello di montagna, che ha doppia lettura yama-san. Nel caso del monte Fuji va letto SAN.
Adesso il giro prevede l’attraversamento del lago Ashinoko. A proposito, questa è l’ambientazione dell’anime Evangelion. Il geofront con neo tokyo è costruito sotto questo lago e lo stesso specchio d’acqua è il posto dove appare il primo angelo. I traghetti che compiono le traversate del lago sono 2 e sono una delle classiche attrazioni per turisti. Sono infatti le riproduzioni, in sitle parco dei divetimenti di 2 navi pirata con tanto di manichino del comandante sul ponte. Mentre che aspettiamo abbiano un languorino. Fortunatamente qui c’è un ristorante self service. Prima si ordina alla cassa, dopo il pagamento ci viene dato un piccolo cercapersone numerato. Ci sediamo in un tavolo e dopo qualche minuto il cercapersone suona. Andiamo quindi a ritirare il nostro vassoio dal bancone. Anche qui, acqua fresca gratis da delle caraffe col ghiaccio dentro in un tavolo in mezzo alla sala. Manca un quarto d’ora alla partenza del traghetto e ci mettiamo in colonna. Anche qui stampe giganti di Ultraman, ne approfitto per una foto di gruppo :). Saliamo sulla nave pirata e salpiamo. Durante la traversata, 2 torii che spuntano dall’acqua in prossimità della riva, sono oggetto delle nostre foto e riprese. Sbarchiamo ad Hakonemachi e qui cerchiamo un viale alberato citato nella guida che è una via antica. Mezzoretta e siamo a Moto-Hakone. Qui aspettiamo l’autobus che ci riporterà ad Hakone-Yumoto. La giornata per me è stata sfiancante e qui la mia classica emicrania da stanchezza è esplosa. Al Ryokan mi getto nel futon con un moment e mi sveglio un’ora più tardi in forma. Importante, portatevi in viaggio le medicine che utilizzate di solito.
La sera giretto in centro, deserto tanto per cambiare, e poi ritorno alla nostra camera. Domani si lascia Hakone e si affronterà un viaggetto lungo verso Takayama sulle alpi giapponesi.

Non perdete il prossimo episodio:
Vai col liscio!!

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GrendizeR
view post Posted on 1/9/2007, 19:28     +1   -1




Capitolo XI

Vai col liscio!

Ci svegliamo presto. Facciamo Check-out e ne approfittiamo per lasciare alle simpatiche nonnine una cartolina del nostro paese. In Giappone infatti è cosa gradita fare dono, per ringraziare del trattamento, di cartoline del proprio paese. Almeno così dice la guida. Prima di partire infatti avevamo acquistato alcune cartoline della nostra città. Prendiamo poi il treno che ci riporta ad Odawara e poi aspettiamo lo shinkasen che ci porterà a Nagoya. Questo è il treno che non abbiamo potuto prenotare per cui cerchiamo, per terra, la segnalazione della carrozza senza prenotazione e aspettiamo già in fila. Quando arriva, saliamo sulla carrozza. Lo scompartimento è pieno e quindi ci facciamo tutto il viaggio in piedi nella corsia centrale. Arrivamo a Nagoya alle 10:22 dopo un viaggio di un’ora e venti minuti circa. Adesso il treno “espresso Hida” che ci porterà a Takayama parte alle 11:03 e arriva alle 13:18 per cui sarà un bel viaggetto. Decidiamo quindi di comprare un bento. In tutte le stazioni ferroviarie infatti, vendono dei set da viaggio contenuti in scatole di plastica con all’interno varie pietanze. Quello che ho preso io è disposto su 2 vassoi. Su quello superiore, assaggini di pesce e sushi. Su quello inferiore 3 polpette di riso avvolte a metà da alga nori. Tipo quelle dei “cartoni animati” per capirci. All’interno di quest’ultime, sorpresa! Una salsa dolciastra rossa. Gnam!!
Arriviamo a Takayama passando dei paesaggi montani d’effetto ma molto diversi alle montagne che abbiamo in italia, qua sembra di essere sulle colline… e hanno il coraggio di chiamarle alpi giapponesi!
Scendiamo e andiamo verso il ryokan Asunaro. La mia mappa è chiarissima, 5 isolati a ovest e poi dentro per la via. Lo troviamo subito, la facciata la ricordo in bella mostra sul loro sito internet.
All’entrata diverse scarpe e ciabatte. Capiamo che dobbiamo toglierci le scarpe e lasciarle li. Il gestore è vicino al bancone della reception e ci viene incontro. Spieghiamo che abbiamo la prenotazione ma lui controllando ci dice che non c’è. Poi, controllando gli stampati delle email risalisce ai nostri nomi, purtroppo ci spiega che non avendo ricevuto una email di conferma non ci ha tenuto la nostra camera. Fortunatamente però ha una stanza libera, e quindi ci fa accomodare. Il ryokan è stupendo, si vede che proprio uno di quelli di lusso. Nei corridoi passa una aiuola di sassolini a fianco al muro con delle lanterne. Bamboline e soprammobili dappertutto. L’ingresso mi ha colpito, il soffitto fatto tutto di travi antiche e stupendi quadri e accessori giapponesi ovunque.
Arriviamo alla nostra camera. Ormai ci siamo abituati, tatami, futon, piccola tv, the, frighetto con acqua fredda, Yukata. Ma stavolta è tutto molto più “lussoso”, pareti decorate graziosamente con motivi floreali e scritte fatte a mano. Ci cambiamo e partiamo subito per un giro in centro. Il bento ci ha saziato ma meglio mettere qualcos’altro sotto i denti. Troviamo in centro numerosi banchetti che vendono quella che sembra la specialità del luogo. Dei bastoncini con 5/6 palline infilzate. Ne prendiamo due piattini da 6 e ci sediamo. Non sono dolci lasciano un retrogusto dolciastro. Sono cotti sulle braci e ogni tanto intinti in una salsa. Scoprirò una volta tornato in Italia cercando su internet che sono palline di farina di riso intinte nella soya e si chiamano Mitarashi dango (ho trovato una foto qui. Cmq sono buonissimi! Provateli assolutamente.
Continuiamo il nostro il giro per il centro, delle viuzze con delle case, ovviamente ricostruite, tipiche che vendono souvenir e sake. Takayama infatti è famosa per le distillerie di sake e viene venduto direttamente dai produttori. Visitiamo poi la ricostruzione di una casa un tempo abitazione di un mercante locale. All’ingresso ci fanno togliere le scarpe e le mettiamo in un sacchettino che portiamo con noi. Dopo la lunga visita e numerose foto, continuiamo il giro per le vie centrali e passiamo davanti ai preparativi di una festa. C’è un palco e delle tavole dove stanno tagliando delle angurie. Torniamo intanto al ryokan e ci prepariamo per la sera. Giovanni va nel bagno in camera mentre io ne approfitto per provare l’onsen. Stavolta è molto bello e grande, così come la vasca. Sono solo ma dopo 5 minuti entra un occidentale. Quando si butta in vasca attacco bottone. È un olandese e quelle poche parole che conosco in inglese mi permettono di fare una conversazione decente. Ritorno poi in camera e dopo esserci cambiati partiamo per il centro. Stavolta ceniamo in un locale che assomiglia ad un pub nostrano. Tutti i camerieri sono giovanissimi, e lo stile del locale è molto giovane. Mangiamo una scodella di ramen con carne. Passeggiamo ancora per il centro, che ormai si sta svuotando, sono le 20:30, è tardi per loro XD. Prendiamo altri 2 spiedini e un gelato finto, poi andiamo verso dove stavano preparando la festa. C’è una cantante sul palco che canta canzoni che assomigliano al nostro ballo liscio ma cantate in giapponese. Dovrebbe essere il genere “Enka”. Davanti al palco e nella piazzetta tanta gente, molti dei quali vestiti con l’abito tradizionale e i sandali in legno. Sono le 21:30 e la cantante ha finito. La gente lentamente se ne va e così noi. Ormai in giro non c’è un’anima viva, così decidiamo di tornare a letto. Il programma di domani prevede il traferimento a Kyoto passando per Nagoya.

Prossimo episodio:
Kyoto city


Mitarashi Dango
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GrendizeR
view post Posted on 4/9/2007, 23:18     +1   -1




Nuove foto nell'album

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GrendizeR
view post Posted on 7/9/2007, 23:32     +1   -1




Episodio XII

Kyoto by night

Oggi è Domenica, il giro di boa della vacanza. Oggi andremo a Kyoto per restarci fino a Giovedì.
Kyoto è considerata la seconda grande meta degli itinerari in Giappone. Conta 1,5 milioni di abitanti e si trova nella regione del Kansai. Essendo stata risparmiata durante la guerra, la maggior parte degli edifici sono antichi. Nella città ci sono circa 2.000 tra templi buddisti e santuari shintoisti e ognuno ha il suo giardino zen annesso. La maggior parte, purtroppo sono invasi dai turisti, però anche se affollati mantengono intatto il loro fascino.
L’espresso che parte da Takayama è alle ore 11,30 ci prendiamo quindi con calma rimanendo un po’ in camera. Ne approfittiamo per guardare qualcosa di interessante alla TV. In un canale trasmettono un episodio di Ge ge ge no Kitaro. Alle 11:00, dopo aver fatto il check-out torniamo in stazione. Ripercorriamo la stessa tratta del giorno precedente fino a Nagoya e quindi prendiamo lo shinkansen Hikari 373 delle 14:23. Alle 15:20 siamo a Kyoto.
La stazione di Kyoto è una delle attrattive della città. Terminata nel 1997, è una grande complesso costituito da diversi piani con scale mobili e racchiude un’infinità di negozi e ristoranti. Cerchiamo sulla cartina che mi sono stampato l’ubicazione precisa del ryokan Hishiyama. E’ lontanino, però visto che siamo “freschi” decidiamo di farcela a piedi. Avevamo fatto male i calcoli… ci abbiamo impiegato quasi un’ora!! E con 2 zaini sulle spalle non vi dico in che stato siamo arrivati! XD
Ad ogni modo, entriamo nel ryokan e prendiamo possesso delle 2 stanze singole che avevamo prenotato. Piccoline ma ordinate, le camere. Prima di separarci ci diamo appuntamento dopo un paio di ore. Ormai è tardo pomeriggio, quindi decidiamo di visitare un po’ il centro. Giusto 50 metri dal nostro albergo inizia una via che taglia un isolato, coperta da una tettoia e piena zeppa di ristoranti e negozi vari. Qui inizia la vita di Kyoto. I negozi aprono in tarda mattinata e una marea di gente attraversa questa via fino a sera. C’è anche un cinema multisala. In cartellone vedo Ratatouille, Transformers, Vexille (un anime completamente digitale), Kappa no Coo to Natsuyasumi (altro anime), l’ennesimo film sui pokemon e un tokusatsu (un nuovissimo kamen raider). Ah, c’è anche un live action con protagonista una biondissima scimmia Goku. Tra gli esercizi commerciali, uno Starbucks, che diventerà il nostro preferito per concludere la serata con un frappuccino! :D
La giornata passa in tranquillità passeggiando per questa viale coperto ed in serata torniamo al ryokan presto.
Durante i 4 giorni seguenti abbiamo visitato diversi templi. Per moversi nella città abbiamo utilizzato sia la metropolitana che i bus. Esistono 2 linee della metropolitana, una, attraversa la città in verticale, passando dalla stazione dei treni, l’altra invece taglia la città in orizzontale.
Prenderla è semplicissimo, ovviamente la prima volta abbiamo dovuto chiedere, visto che le macchinette dei biglietti hanno le scritte in giapponese. Per prima cosa si guarda nel tabellone in alto. C’è la mappa delle fermate e in ogni fermata sta scritto la cifra che si spende per uscire li dalla stazione in cui si è ora. Di solito 120 yen fino a 3/4 fermate successive, 150 yen oltre. Si inseriscono i soldi, si batte il pulsante con la cifra e poi il numero dei biglietti. Le linee dei bus invece sono tante. Presso la stazione dei treni, viene fornita una mappa in inglese di tutti i percorsi. Sul retro della mappa una tabella con spiegato velocemente che bus bisogna prendere per raggiungere le maggiori destinazioni turistiche. I bus sono contrassegnati con numeri e colori e sulla mappa sono segnate chiaramente le fermate. Dopo un paio di corse diventa la cosa più facile che esista prendere un bus. La tariffa per gli spostamenti in città è fissa, mi sembra 220 yen, e si inserisce nella macchinetta vicino all’autista prima di scendere. Entrare nei templi e nei siti turistici è sempre a pagamento.
Per mangiare abbiamo provato diverse soluzioni, 3 o 4 volte siamo stati nel classico mcdonald. I panini sono simili ai nostri ma hanno nomi diversi e sembrano più leggeri. Qui e solo in giappone esiste il mcpork! Nel 2006 ha sostituito il mcchicken (wikipedia rulez!). Abbiamo provato un paio di ristoranti specializzati in quella che sembra la specialità di Kyoto: polpa di granchio. Le polpette vengono servite accompagnate da verdura, riso e da varie ciotoline di salse e di cereali dove pucciare le polpette. Abbiamo anche assaggiato l’okonomiyaki. Una frittatona con dentro carne pesce e verdura ma che esiste come la nostra pizza, in tantissime varianti. Nel posto dove l’abbiamo assaggiato, ce l’hanno portato pronto, però solitamente l’okonomiyaki viene preparato direttamente dai clienti in una piastra sotto l’occhio vigile del cameriere, mettendo gli ingredienti a gusto proprio. Il nome infatti significa “cucina quello che vuoi tu” (a detta della mia guida!) In un paio di occasioni abbiamo mangiato nel kaitenzushi, il sushi che scorre nel tappeto scorrevole. La guida ne consigliava uno vicino al nostro ryokan e il nome mi ispirava una cifra: Musashisushi!
Tra i locali abiamo provato un pub in stile irlandese, frequentato da una clientela mista giapponese/straniera.
Di sera di solito giravamo nel viale lungo il Kamogawa, un fiume che passa lateralmente a Kyoto sul lato est e divide il quartiere centrale dal quaritiere di Gion. Quest’ultimo è un insieme di viette semibuie, ma molto caratteristiche e tranquille con tantissimi ristoranti tipici che purtroppo sono aperti a clientela giapponese. Qui è facilissimo incontrare delle geisha. Basta girare per queste vie verso il tramonto per vederle muoversi verso i ristoranti dove devono fare l’animazione. Noi ne abbiamo viste 2 una sera. Ci sono apparse davanti uscendo da una casa e velocemente si sono dirette verso una casa da the entrandoci subito.
Nel viale lungo il kamogawa abbiamo trovato quasi ogni sera dei gruppetti che suonano per strada. Canzoni in giapponese ovviamente, ma molto belle.

Prossimo Capitolo:
Kyoto by day

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GrendizeR
view post Posted on 17/9/2007, 22:07     +1   -1




Capitolo XIII

Kyoto by day


Kyoto è ubicata in una zona pianeggiante protetta a nord est e ovest da colli. Il clima estivo è simile a quello di Tokyo, caldo e umido. Il secondo giorno di permanenza abbiamo deciso di visitare il tempio chiamato Kinkaku-ji il golden pavillion (padiglione d’oro). Dal nostro ryokan prendiamo andiamo fino alla più vicina stazione del bus e prendiamo la linea che fa scalo vicino al tempio. Da qui, seguendo gli altri turisti, camminiamo per 5 minuti in salita e arriviamo all’ingresso del tempio. Facciamo il biglietto ed entriamo passando per un corridoio di siepi. Ecco che appare in tutta la sua magnificienza il golden pavillion ed è una visione che toglie il fiato! Una costruzione di due piani ai bordi di un laghetto. La parte superiore è rivestita completamente di foglia d’oro. Il laghetto è pieno di carpe multicolori e attorno tanto verde. Sembra di essere dentro un magnifico quadro. Da qualsiasi angolo si osservi il panorama è tutto perfetto. Lo tempestiamo di foto e riprese proprio come tutti i turisti che sono attorno a noi. Seguiamo poi il percorso che gira attorno al laghetto e che poi sale sulla collina dietro al padiglione. Da qui passiamo attrverso un boschetto e poi arriviamo all’edificio che funge da tempio vero e proprio. Incensi che bruciano, portafortuna di protezione appesi a dei fili assieme ai foglietti con le preghiere, la fontana per purificarsi e le classiche corde per battere le campane per destare gli dei. Ritorniamo con un giro ad anello al punto di partenza e ci sediamo per mangiare un gelato. Unico gusto: the verde!
Il terzo giorno avevamo in programma la visita del castello ninjo. Purtroppo arrivati all’ingresso abbiamo trovato chiuso poiché Martedì è il turno di chiusura. Prendiamo quindi la giornata in tranquillità decidendo di visitare il giardino dell’ex palazzo imperiale che guardacaso di trova vicinissimo al nostro ryokan. Il giardino è enorme con delle aiuole alberate grandissime. Ci sono delle famigliole che fanno il picnic. La guida dice che in primavera è il posto ideale per godersi la fioritura dei sakura. All’interno un paio di laghetti pieni carpe e qualche tartarga.
Il quarto giorno visitiamo sto benedetto castello, ci togliamo le scarpe e le depositiamo in una scarpiera numerata. Il giro è piuttosto lungo e passiamo attraverso numerose stanze che una voce registrata in inglese e giapponese illustra. I pavimenti cigolano al nostro passaggio, una tecnica di costruzione particolare che permetteva agli intrusi di essere scoperti immediatamente. Numerose sono le botole e gli incavi dietro a pannelli dove si nascondevano le guardie. Il giro prosegue all’esterno del castello in un giardino e poi verso l’uscita. E’ qui che incontriamo la coppia milanese di Nikko. Giovedì abbiamo visitato il Ginkaku-ji ovvero il padiglione d’argento. Nei piani iniziali doveva essere il gemello del Kinkaku-ji solo ricoperto di foglia d’argento. In realtà non è mai stato terminato ed è quindi di legno. Il viale che porta all’ingresso del tempio è stretto e pieno zeppo di turisti e di negozi di souvenir ai lati. Quando arriviamo davanti alla biglietteria notiamo che a sinistra ci sono delle grande cataste di legnetti e i giapponesi scrivono qualcosa con un pennarello sopra i legnetti. Oggi infatti è il 16 agosto, festa dell’o-bon, il giorno della commemorazione dei defunti. I legnetti serviranno per i falò che verranno accesi quella stessa sera sui colli attorno a Kyoto. Entriamo nel tempio e subito notiamo all’ingresso un piccolo giardino zen. Invece che piante ed erba è fatto di ghiaia e sono modellati dei coni e delle linee. Dovrebbero rappresentare montagne e mari. Il resto del tempio è identico al Ginkaku-ji.
Passiamo il resto dell’ultimo giorno cazzeggiando in centro. Io entro in una fumetteria che avevo occhiato i giorni precedenti e faccio alcuni acquisti in manga.
Alle 19,30 andiamo nella hall dell’albergo. Qui si sono radunati tutti i clienti. Un anziano giapponese che parla un perfetto inglese ci spiega il significato di questa festa.
Secondo i giapponesi le anime dei defunti tornano sulla terra in questo periodo per salutare i loro cari e i fuchi che vengono accesi servono da guida per ritornare in cielo. Saliamo poi sul tetto dell’albergo da cui si gode una bella vista di uno di questi fuochi. I falò infatti dovrebbero essere 4.
Alle 20,00 viene acceso il primo a est, l’ideogramma DAI che significa grande. Dopo 10 minuti un altro a nordest che però noi vediamo solo a metà, poi alle 20,20 viene acceso il simbolo a nordovest di una barca e infine l’ideogramma daimon che sta per grande cancello. Questo non lo vediamo perché è su un colle molto basso e lontano. Dopo che i fuochi si sono spenti, scendiamo per l’ultima serata a Kyoto e poi torniamo in camera nostra.

Prossimo episodio: Otaku!

Kinkaku-ji
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Nuove foto nell'album!
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GrendizeR
view post Posted on 19/9/2007, 07:39     +1   -1




Foto nuove per accontentare i maschietti:

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28 replies since 22/8/2007, 07:25   2252 views
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