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JOE 7's FICTION GALLERY: La Grande Ombra

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joe 7
view post Posted on 17/6/2009, 21:42 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Il funerale delle vittime dell’attentato al Palazzo Reale è seguito da una gran folla. In particolare, Amauta era molto amato dalla gente, perché nei tempi bui della dominazione di Vega lui e il principe Duke Fleed erano la loro sola speranza. Ora tutte queste morti, insieme a quella della Regina e del Principe, senza contare la distruzione del Palazzo reale, fanno temere ancora il ritorno di quel tempo maledetto. Si parla anche di un mostro immenso, fermato da Goldrake, che però adesso è in riparazione: la battaglia era stata cruenta. E tutti temono che sia solo l’inizio.
Actarus sa che dev’essere presente ai funerali per tranquillizzare gli animi: quindi partecipa, mentre vorrebbe stare solo. Certo, gli dispiace molto per Amauta, uno dei suoi migliori amici, ma non c’è confronto con la perdita di Venusia e Rex. Per tutto il tempo del funerale, Actarus non riesce a pensare ad altro che a Venusia.
Ricorda la prima volta che l’aveva vista. Lui e Procton avevano bussato alla casa di Rigel per presentarsi, quel giorno, quando una ragazza aveva aperto loro la porta e lui aveva visto Venusia per la prima volta. Era rimasto sorpreso: non aveva mai visto prima una ragazza dai capelli corti. Naida, Rubina, tutte avevano i capelli molto lunghi e sciolti. Inoltre, i suoi occhi erano particolari: una via di mezzo tra una ragazza un po’ bambina e sognatrice e nello stesso tempo matura e pratica. Occhi grandi, semplici, non magnetici come quelli Naida o splendenti come quelli di Rubina. Eppure avevano un fascino particolare.
Forse si era innamorato di lei a prima vista senza saperlo. E se ne era reso conto solo quando l’aveva vista quella volta che erano andati a vederla alla gara di ginnastica aerobica: nessuno avrebbe mai immaginato tanta grazia in una semplice ragazza di campagna. Ma si era sentito colpevole per questo, davanti a Rubina, alla quale ogni tanto pensava con rimpianto, chiedendosi dove fosse finita. Mentre per Naida si era già rassegnato, credendola morta. Inoltre voleva stare lontano da Venusia – anche se gli costava – per non coinvolgerla nel suo mondo, un mondo fatto di guerra, sangue, vendetta e morte. A vedere tutto questo, gli occhi di Venusia avrebbero perso quell’innocenza che lui amava, e Actarus non lo voleva. Ma non si potevano tenere segrete a lungo cose simili. Una volta scoperto tutto, lei voleva combattere a fianco di Goldrake e Actarus era contrario. Non voleva che facesse la fine di Naida, o peggio. Ricorda quella volta che Venusia era quasi morta, quando Hydargos aveva invaso l’Istituto. Solo una trasfusione del suo sangue su di lei aveva permesso che continuasse a vivere.
I ricordi di Actarus su Venusia scendono a cascata nella sua mente, mentre i riti del funerale proseguono. Quella volta che era a cavallo. O quando erano stati insieme per la prima volta in quella grotta. Oppure quando ascoltava le sue serenate con la chitarra sotto la luna. Oppure tutte le volte che erano interrotti da Rigel quando parlavano tra loro. O quando lei aveva la faccia piena di cerchi e “x” tracciati col pennarello perché aveva perso più volte a badminton alla festa di fine anno. E altre immagini, innumerevoli.
Perché non l’aveva portata subito su Fleed, quando tutto era finito? Certo, perché Rubina era appena morta…ma perché non prometterle almeno che sarebbe tornato? Era diventato timido come uno scolaretto? O era ancora sconvolto per quello che era successo? O era in pensiero per il pianeta Fleed che pensava morto mentre invece tornava a vivere? Non saprà mai darsi una risposta.
E Venusia? Perché non mi aveva detto nemmeno una parola quando stavamo per partire per Fleed, io e Maria? Avevo parlato con tutti, con Venusia solo uno sguardo. Eppure avevamo un’infinità di cose da dirci. Qualcosa ci tratteneva. Che cosa, nemmeno lei forse sapeva dirlo. La paura dell’ignoto? La consapevolezza che, una volta fatto un certo discorso, le loro vite sarebbero cambiate per sempre? Poi erano riusciti a ritrovarsi, si erano sposati, avevano messo al mondo un figlio. Maria era tornata sulla Terra per sposare Alcor. Tutto è bene quello che finisce bene. Ma questo succede nelle favole, e qui è realtà: e nella realtà quando finisce qualcosa, ne inizia un’altra. E ora?
Venusia è morta, Rex è morto, Amauta pure. I contatti con la Terra non sono ancora stati ristabiliti, e questo in verità per Actarus è un sollievo, anche se non vuole ammetterlo. Cosa avrebbe detto ad Alcor e a tutti quanti? E a Rigel, come avrebbe fatto a dirglielo? “Mi spiace, ma tua figlia è morta…” Solo al pensare di dovergli dire una cosa simile, Actarus sta già male. E Maria? Lei vuole bene a Venusia come a una sorella…era stato anche grazie a lei che noi siamo riusciti a sposarci alla fine. Almeno adesso ho una scusa per rimandare…ma prima o poi dovrò dirglielo, pensa Actarus. Per quanto possa essere di magra consolazione, una cosa è certa: chiunque sia dietro questa “Ombra”, pagherà. Non permetterò che faccia dell’altro male, ad ogni costo. Goldrake si scatenerà come mai prima. Ma non mi faccio illusioni: il nemico ha una forza incredibile e delle potenze sterminate al suo servizio. Questa sarà la mia ultima battaglia, ma morirete con me.

Il Gran Visir osserva le rovine del Palazzo Reale con tristezza dalla finestra della sua camera. Davanti al tramonto, tutto sembra più desolato. Il funerale è terminato e il re è tornato nei suoi appartamenti, in questo edificio che è la “Residenza”, un’area appartata per il riposo o per lo sport, che era distante dal Palazzo Reale e quindi era sopravvissuto al disastro. Il re è rimasto pallido per tutto il giorno, e l’anziano non se ne meraviglia. L’unica cosa che Duke Fleed gli aveva detto riguarda Goldrake: lui ha intenzione non solo di ripararlo, ma anche di rinforzarlo a livelli superiori. Ma questo è molto pericoloso: la sua potenza si accrescerà, certo, però il rischio per il pilota sarà elevato. In un certo senso, Goldrake e Duke Fleed quando combattono sono come in simbiosi: le leve e i pulsanti solo in apparenza sono esterni. Ma è coinvolto tutto il pilota: il suo fisico, la sua mente, persino la sua anima. Controllare una potenza così immensa è pericoloso, ma lo è ancor di più quando lo si vuole rinforzare a livelli superiori. Il rischio di distruggere il proprio fisico e di perdere la ragione è molto alto, ma il re è deciso.
Cosa vuole fare? Vuole morire? Ma non può abbandonare il popolo di Fleed. Spero che non dia a me il mantello del comando…non ce la farei a reggerlo. Ma ho paura che farà così.
Mentre il sole si spegne e compaiono le prime stelle, il Gran Visir, che era restato in piedi davanti alla finestra tutto il tempo a riflettere, sente che qualcosa gli tira il mantello. Sorpreso, si volta e non vede nulla. Poi abbassa la testa e vede una ragazzina dai capelli chiari e lunghi, con un vestito semplice e comune, che gli stava tirando il mantello per attirare l’attenzione. L’anziano è stupito: non solo per non averla sentita arrivare, ma anche per il fatto che una ragazzina non poteva essere finita qui, con tutta la sorveglianza e i controlli elettronici ad ogni passo.
“Cosa fai qui? Chi sei?” chiede lui.
La bimba sorride tranquilla e dice:
“Questo è per Sua Maestà.” e gli porge un foglietto a quadri piegato in quattro. Il Gran Visir lo prende, stupito, ed osserva per un momento il foglio. Un pezzo di carta comune, preso da un quaderno per le scuole elementari. Per un momento non capisce più niente.
Si volta verso la ragazzina per parlarle, ma non vede più nessuno. Si guarda intorno, senza risultato. Apre le porte e dice al guardiano:
“Guardia, dov’è finita quella ragazzina? Era qui un momento fa!”
“Quale ragazzina, signore? Nessuno è entrato e nessuno è uscito da qui. Sono sempre stato al mio posto, me ne sarei accorto!”
Il Gran Visir pensa per un momento di essere diventato rimbambito, se ora comincia ad avere le visioni. Poi osserva il foglietto: quello però è reale!
“Esaminate tutta la stanza e frugate in tutto l’edificio! Una ragazzina è entrata qui, trovatela subito!”
La guardia è sorpresa, ma agisce alla svelta: chiama gli uomini e contatta la sicurezza. Le ricerche durano tutta la notte: nessuna ragazzina, nessun passaggio segreto, nessuna traccia di teletrasporto. Chiunque sia stata, si è volatilizzata.

(NOTA: Per i commenti, potete postare a questo link: http://gonagai.forumfree.net/?t=38631928&v...stpost#lastpost. Per scaricare la puntata in formato word, si può cliccare al link qui sotto.)

Edited by joe 7 - 23/6/2014, 14:30
 
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