Una puntata al giorno..., rivediamo Atlas Ufo Robot 43 anni dopo!

43 anni e 17 giorni fa la prima puntata di Atlas Ufo Robot arrivava sugli schermi televisivi e nelle nostre vite.
Ogni sera si guardava una puntata e il giorno dopo a ricreazione (io in quinta elementare...) si discuteva, si commentava, si ricreavano scene che si sapeva nom si sarebbero viste più o, se sì, chissà quando.
Propongo di provare a ricreare quell'atmosfera riguardando ogni giorno la puntata trasmessa quello stesso giorno nel 1978 e commentandola a caldo il giorno dopo in questo thread. Non un'analisi approfondita (ce ne sono già diverse), ma il gusto di godersi una storia poco alla volta, come ai tempi in cui il binge watching era inimmaginabile, si aspettava con trepidazione l'episodio del giorno e una puntata persa era persa per sempre.

Se ci state, la puntata trasmessa il 20 aprile 1978 era la 12, “Il principe delle stelle“.
Ne parliamo qui domani?

Puntata natalizia e soprattutto una rivisitazione tra le più belle fiabe che a mio parere siano state scritte, "la piccola fiammiferaia" di Hans Christian Andersen.
Episodio molto toccante(Koji vestito da Babbo Natale è una chicca).

Ecco... puntata troppo smielata, per me. Buon Natale!

Ammetto che si tratta di una puntata che non ho mai amato troppo, probabilmente troppo sentimentale per i miei gusti cinici, che erano ancor più cinici quando avevo 10 anni.
Ma rivedendola ieri, sono stata colpita dalla bellezza delle musiche che accompagnavano i momenti più strappalacrime del racconto: quelle, sì, da brivido.
Non ricordo che effetto mi abbia fatto, ai tempi, riconoscere nella lettura della madre la storia della piccola fiammiferaia: oggi però mi chiedo l'impressione che poteva fare a un bambino giapponese. Probabilmente era un tocco esotico, come esotiche erano per noi le scritte e le tradizioni giapponesi che ogni tanto spuntano e che per il target originale dell'anime rappresentavano al contrario la normalità. Anni fa ho seguito una conferenza su una serie di film animati (World Masterpiece Theater), che dal 1975 in poi presentavano ai bambini del Sol Levante i classici della letteratura europea, e in fondo anche questo episodio rientra in quel filone.
Infine, una cosa che amo moltissimo di Ufo Robot è il modo in cui il racconto segue le stagioni, cosa non scontata per gli analoghi prodotti occidentali dell'epoca: questa è una puntata natalizia, che in Italia è stata trasmessa in aprile inoltrato, ma anche gli episodi vicini sono "invernali".
Quindi, anche su una puntata non molto amata c'è tanto da dire... ma il punto fondamentale, oltre a Santa Alcor, è l'uso a fini non bellici del Raggio Antigravità come ponte dell'arcobaleno !

Sul fatto che Actarus sia un po' manesco si è discusso a fiumi. Resto convinta che si tratti di un retaggio dell'epoca "sei sotto shock, ora ti sveglio io". E ricordo bene che, giocando, mi è capitato di fare altrettanto con mia sorella... ovviamente nel gioco la stavo soccorrendo! Ehm...

Io ci ho scritto anche una piccola FF ...
Un po' mielosa certamente ma figlia di quei tempi che non temo a definire ingenui e oramai passati.

Actarus era "pratico", un po' tanto rustico, soprattutto se pensiamo ad un principe (ehm) come spesso lo abbiamo idealizzato nelle nostre FF e non solo, ma era l'epoca dell'elettroshock, della camicia di forza, di Arancia meccanica e di qualcuno volò sul nido del Cuculo quando non Birdie...

Ora invece la "violenza" é subdola, inquietante, strisciante, angosciante, maligna e ben peggiore (basta guardare l'evoluzione cinematografica dal silenzio degli innocenti in poi fino ad arrivare a criminale minds...)... basta guardare la "violenza" mascherata da legge che ci é stata fatta ora (giustificata con lo stato di necessità ... e oltre, ma questo é un altro discorso).

La "scala" fatta d'arcobaleno? Fantasia pura, geniale almeno quanto la zucca che diventa carrozza trainata da topolini divenuti cavalli...!!

@Luce
...

Sì... era più una "poesia"a dire il vero