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5th FORUM CONTEST - Joe7 Fan Fiction

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icon11  view post Posted on 15/7/2009, 20:59     +1   -1
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5TH GONAGAINET CONTEST


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CITAZIONE

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JOE7
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La vendetta


Hiroshi Shiba arriva alla Base Antiatomica a gran velocità sulla sua moto: aveva ricevuto la chiamata ed aveva risposto rapidamente. Scende dal mezzo e corre rapidamente verso la sala principale.
“Eccomi, professor Dairi! Miwa è già partita?”
Prima che il professore possa rispondere, sente una voce alle sue spalle:
“Per niente.”
Si volta stupito e vede Miwa senza la sua solita tuta: porta un abito elegante e una borsetta. Persino il cerchietto che porta in testa è diverso. Per un attimo, Hiroshi non la riconosce.
“Sei sempre il solito, Hiroshi. Il professor Dairi voleva spiegarti, ma tu sei partito come un razzo appena ti ha chiamato. Non ti sei nemmeno cambiato.”
“Cambiato per cosa? Non c’è un mostro Haniwa in giro?” chiede Hiroshi, che comincia un po’ a capire e quasi desidera che compaia davvero un mostro Haniwa. Macchè: non ci sono mai quando servono. Dei veri mostri.
“Hiroshi, è da una settimana che te ne parlo, ma tu niente. Ti dico una cosa in un orecchio e ti esce dall’altro. Oggi deve arrivare quella professoressa che studia gli effetti dell’energia magnetica che danno vita al Jeeg Robot. Kamijo Hinata, ti ricordi?”
Maledizione. “E perché dovrei partecipare anch’io? Non mi intendo di queste cose e odio le conferenze. Su, Miwa, andateci voi!”
“Forse non lo sai, ma la persona che si trasforma in Jeeg usando l’energia magnetica sei proprio tu. Quindi sei il soggetto della conferenza. Non puoi mancare, abbiamo già mandato l’invito e ricevuto la conferma.”
Intrappolato. Ma perché non sono rimasto a letto, stamattina?
“Quanto deve durare questa faccenda?”
“Poco: due o tre ore.”
Argh.

La professoressa Hinata si rilassa. Seduta sulla poltrona, osserva attraverso la finestra le macchine che arrivano. Sorride con calma, alzandosi e osservandosi allo specchio con soddisfazione. I lunghi capelli biondi e ricci le scendono fino alle anche, e il vestito e la gonna attillati fanno una bella figura. E’ da molto che cammina in mezzo agli umani, tessendo la trama della sua vendetta. E’ stato anche piacevole gustare le usanze degli umani, senza che nessuno sapesse chi fosse. Ma ora che ha seminato a lungo, è arrivato il momento di mietere. Prima di cominciare, vuole avere la soddisfazione di vedere il riflesso del suo vero volto sullo specchio. I capelli si muovono da soli, il volto diventa diafano e gli occhi si cerchiano di nero. Dallo specchio, la Regina Himika si contempla soddisfatta. Sente bussare alla porta, e una voce che dice:
“Professoressa Hinata, l’autista è arrivato.”
“Vengo subito.”
I capelli di Himika tornano normali, come pure il suo volto. Raccoglie i documenti e si avvia verso la porta.

Le persone dell’istituto si sono riunite nel salone, dove si sono seduti ad aspettare l’invitata. Hiroshi e Miwa sono in prima fila. Lui è a braccia incrociate con l’aria rassegnata, mentre lei attende incuriosita. Alla fine, sul palco, compare il professor Dairi con la professoressa Hinata, che attira subito l’attenzione del pubblico maschile. Dopo aver salutato tutti con un inchino, prende la bacchetta e comincia a parlare indicando i particolari di ciò che compare nelle proiezioni delle diapositive. Tutti ascoltano, sia i più interessati che i meno interessati. Quando le proiezioni si concludono, si accendono le luci e in sala è silenzio completo. Himika sorride soddisfatta: le diapositive hanno realizzato l’effetto ipnotico desiderato. Ora tutti osservano davanti a sé con uno sguardo assente, senza muoversi di un muscolo.
Ipnotizzare i pochi rimasti fuori sarà uno scherzo, pensa Himika.
Scende con calma dal palco e guarda con soddisfazione Hiroshi, sempre sotto le sembianze di Kamiyo Hinata. Per una strana forma di rispetto, decide di mostrare un momento il suo vero volto davanti al suo vecchio nemico. Hiroshi resta immobile: Himika mette una mano sotto il suo mento, fissandolo negli occhi come un gatto guarda un topo.
Sarebbe così semplice eliminarti adesso…un colpo soltanto ed è finita. Ma non c’è soddisfazione in questo. Inoltre, tu, Hiroshi Shiba, che puoi diventare Jeeg Robot…sei il banco di prova del mio popolo Yamatai. Se non riusciamo a sconfiggere Jeeg, che speranze abbiamo di conquistare il mondo?
Himika è ancora esitante. Riflette.
Però dovrei…sì, dovrei ucciderlo lo stesso…
Per lunghi attimi, sta immobile davanti a Hiroshi.
No, non è il momento giusto. Me ne pentirò forse, ma voglio che tu muoia come Jeeg.
Si allontana, riprendendo l’aspetto umano.
La mia vendetta per ora non è contro di te.
Ed esce dal salone, mentre tutti restano immobili e assenti.

Le guardie sono completamente soggiogate dallo sguardo ipnotico della “professoressa Hinata” ed eseguono i suoi ordini senza discutere. La accompagnano nel luogo dove vuole andare: la sede del computer centrale della Base Antiatomica.
“Cosa succede? Chi sei tu?” chiede una voce metallica.
Himika/Hinata si volta, e osserva il “Professor Shiba”, o quello che ne rimane: la sua mente computerizzata, col video che mostra il suo volto di quand’era vivo. Non lo degna di attenzione, e si siede davanti al computer centrale. Digitando, alla fine trova l’informazione che cerca e manda l’ordine di stampa. Strappando il foglio, si volta e fa per andarsene, quando, alzando gli occhi, osserva in silenzio il “Professor Shiba”.
“Hai provato a contattare Hiroshi e Miwa, vero? Mi spiace per te, ma sono sotto ipnosi.” dice sorridendo soddisfatta.
In quel momento, “Shiba” capisce ed esclama:
”Tu sei Himika!”
La mano aperta della regina Yamatai si appoggia con forza sul il computer che contiene l’”anima” di Shiba.
“Sì, sono Himika e vorrei tanto che tu fossi veramente vivo per farti a pezzi.” dice cupa “Ma non sarebbe soddisfacente. Voglio che tu veda con i tuoi occhi Jeeg Robot che muore tra i più atroci tormenti, e così pure tutti gli altri. Poi tornerò qui e tu sarai l’ultimo a morire. Ricordatelo, quando ci rivedremo.”
Himika/Hinata si allontana ed esce dalla Base Antiatomica. Entra in macchina ed osserva con attenzione il foglio ottenuto dal computer. I dati e l’indirizzo della Fortezza della Scienza del Grande Mazinga.

Ecco la Fortezza della Scienza – pensa Himika – sto per raggiungere il mio obiettivo!
La macchina che sta guidando attraversa il ponte che collega la gigantesca costruzione alla terraferma. Da lì osserva alcune persone che la stanno aspettando: in mezzo a loro c’è un uomo in camice bianco, piuttosto alto, con barba e baffi ben curati, di un nero intenso. Una vistosa cicatrice gli attraversa la fronte.
Lui senza dubbio deve essere quel famoso Dottor Kabuto.
Accanto a lui un ragazzo, già maturo, con i capelli un po’ in disordine e uno sguardo fiero che Himika conosce bene: è quello dei suoi guerrieri più combattivi e spietati.
Sicuramente è il pilota del Grande Mazinga, Tetsuya Tsurugi.
E infine l’ultima persona è una ragazza dalla pelle scura, molto bella, coi capelli neri e ricci che le scendono giù come una cascata. Dei tre, è quella con l’aspetto più...tranquillo, si potrebbe dire: ma anche in lei Himika riconosce le qualità di una combattente.
Jun Honoo.
La macchina si ferma davanti ai tre e la “professoressa Hinata” scende dal veicolo, salutando con un inchino tutti quanti.
“Mi scuso per il disagio, ma è un’emergenza: come vi avevo detto, la mia macchina ha dei problemi e sarei stata nei guai tra poco. Vi ringrazio del vostro aiuto” e stringe la mano al professor Kabuto.
“Si figuri” risponde Kabuto, imbarazzato “sono sempre lieto di aiutare un collega. Tetsuya, Jun, vi presento la professoressa Kamiyo Hinata: le sue ricerche sull’energia elettromagnetica sono molto apprezzate.”
Tetsuya saluta, stringendole la mano un po’ goffamente, pensando tra sé: Mica male la pupa, per essere una professoressa di chissàcosa!
Jun guarda di traverso Tetsuya per un attimo, poi stringe la mano anche lei alla nuova ospite.
“Come mai conosce il numero di telefono della Fortezza della Scienza? Pochi lo sanno.” chiede lei, leggermente insospettita.
La professoressa Hinata sorride perfidamente ed accarezza il volto di Jun, stringendolo forte.
“L’ho rubato alla Base Antiatomica, carina. E non puoi più rispondermi. Quando mi hai stretta la mano, sei caduta nella mia magia. E così pure i tuoi compagni. Ascolterai e farai quello che ti dico.”
Jun, stordita, sente che non può reagire ed è costretta ad obbedire a tutto quello che ordina la donna misteriosa.
“Dottor Kabuto, faccia il bravo e mi dia i piani di progettazione del Grande Mazinga.”
Kenzo Kabuto obbedisce senza reagire: entra nella Fortezza della Scienza come un automa. Prima di seguirlo, Himika si rivolge ai due piloti:
“Ora ascoltatemi, miei burattini. Vedete lì in fondo? E’ un mostro guerriero di Mikene che vi sta venendo addosso. Andate e distruggetelo!”
Tetsuya e Jun partono subito per indossare i costumi di battaglia. Himika guarda con soddisfazione Jeeg Robot che si avvicina insieme al Big Shooter.
Troppo tardi, Hiroshi Shiba, pensa soddisfatta, troppo tardi.

Jeeg è furioso: Hiroshi sa di essere stato ingannato da quella strega. Con uno sforzo di volontà era riuscito a spezzare l’incantesimo di Himika prima degli altri: il fatto di essere un cyborg gli aveva dato un vantaggio. E’ difficile ipnotizzare completamente chi è in parte uomo e in parte macchina. Dopo aver risvegliato Miwa e gli altri, erano saliti sul Big Shooter per cercare la macchina della “professoressa Hinata”: non doveva essere lontana. Appena l’avevano vista alla Fortezza della Scienza, Hiroshi si è gettato dall’astronave per diventare Jeeg.
Ma perché Himika li aveva risparmiati? Per disprezzo? O perché aveva qualcos’altro in mente? Hiroshi ricorda che aveva parlato di una vendetta, ma non contro di lui…allora contro chi? E che c’entrano Tetsuya e la Fortezza della Scienza? Troppe cose non quadrano.
All’improvviso, Jeeg osserva un gorgo marino che si allarga sempre di più: un enorme robot di combattimento si innalza dall’acqua, mentre un’astronave rossa dalla forma simile a quella di un falco plana rapidamente sulla sua testa. Gli occhi del robot si accendono minacciosi, mentre dalla sua schiena si alzano delle ali che lo fanno volare a rapidità incredibile.
Hiroshi si rende conto di vedere per la prima volta di persona il Grande Mazinga, e non sembra molto amichevole.

Il Dottor Kabuto, con aria assente, consegna alla “professoressa Hinata” i documenti base della costruzione di Mazinga. Dentro di sé il suo spirito urla, cercando di spezzare il condizionamento. Ma l’incantesimo è troppo forte e il corpo agisce per conto suo.
“Hai davvero una grande forza di volontà, Kabuto. Credo che ti aiuti il fatto di essere un cyborg anche tu: la mia magia ha un effetto limitato su di voi. Sicuramente tra qualche minuto ti libererai dal condizionamento, ma per me è più che sufficiente. Invece, Tetsuya e Jun combatteranno fino alla fine. Ho ordinato loro di non obbedirti.”
Himika afferra i documenti dalla mano del professore.
“Finalmente! Finalmente quello che cercavo!” esclama, cambiando aspetto: la figura della professoressa diventa quello di una donna maestosa coi capelli biondi simili a quelli di un’idra dalle tante teste, rivestita da una veste bianca con in mano una doppia ascia. Himika non ha più bisogno di nascondersi.
“Addio, professore! Per ora mi servi vivo…” appena Himika finisce la frase, un enorme pugno metallico sfonda il soffitto: Venus Alfa è intervenuta. Jun, ritornata in sé, dice:
”Chiaramente il tuo incantesimo non funziona pienamente contro chi diffidava sin dall’inizio di te, strega!”
“Prendila…Jun!” dice con difficoltà Kabuto, ancora sotto l’effetto dell’incantesimo: dopodichè sviene per lo sforzo.
“Professore!” esclama la ragazza. Immediatamente, Venus Alfa afferra Himika con la mano. Ma la regina Yamatai alza la doppia ascia, gridando:
“Yamata No Orochi, alzati in tutta la tua potenza!”
L’astronave volante di Himika si alza dal fondo del mare, travolgendo con un’ondata la Fortezza della Scienza e prendendo di sorpresa Venus Alfa, che apre la mano, permettendo a Himika di scappare. Jun cerca di reagire, ma due serpenti usciti dalla Yamata No Orochi si avvolgono intorno al robot femmina, immobilizzandola.
Un raggio traente fa ascendere Himika dalla base del Mazinga fino alla cima dell’astronave, da dove Himika punta con la doppia ascia verso una determinata direzione, dove l’astronave subito si dirige allontanandosi dalla zona.
Venus Alfa lotta con tutte le sue forze, ma inutilmente: anche i missili pettorali sono insufficienti a spezzare la morsa dei serpenti. Jun però ha trovato una soluzione, ed esclama:
“Ala volante, staccati!”
Le ali di Venus Alfa si staccano dal robot, sorprendendo i serpenti. Jun manda un altro comando:
”Attacco cutter!”
Due lame affilatissime spuntano sui bordi delle ali sganciate: passano rapidamente addosso ai serpenti, decapitandoli con un colpo netto. Venus Alfa cade e viene agganciata dalle ali, che però hanno esaurito la loro energia in quest’operazione. Il robot di Jun precipita in acqua.
Himika non si aspettava questa resistenza: comunque il suo obiettivo è un altro. La Yamata No Orochi si allontana.
Jun la osserva attraverso il vetro di Venus Alfa, poi sente un gorgoglio: l’acqua comincia a entrare nella cabina.
“Maledizione, Venus Alfa, ascendi, presto!”
Ma i comandi non rispondono: il robot è stato troppo danneggiato dalla stretta dei serpenti e sprofonda giù come un masso insieme alla pilota.

“Super Neutroni!”
Jeeg Robot emette una ragnatela luminosa dal corpo che attrae Mazinga alla portata delle braccia del robot di Hiroshi, che lo stringe in una morsa d’acciaio.
“Ascoltami, Tetsuya! Non sono un mostro guerriero! Sono Hiroshi Shiba! Torna in te!”
Ma Tetsuya non sente nulla: vive in un altro mondo, dove le parole di Hiroshi sono un ruggito e Jeeg ha l’aspetto di un mostro feroce. L’inganno di Himika su di lui è completo, a differenza della sua bella compagna. Il Grande Mazinga alza il dito verso il cielo e grida:
”Fulmine dal cielo!”
Una saetta scocca dalle nubi ed investe i due robot: il Grande Mazinga è invulnerabile a questo attacco, ma Jeeg non lo è. Il dolore di Hiroshi è terribile: ma se molla la presa, stordito com’è, non riuscirà a fronteggiare Mazinga e rischia la morte. In uno spasimo, aumenta la stretta cercando di resistere allo svenimento: le braccia di Jeeg si stringono in una morsa che aumenta ad ogni momento. La lega NZ di Mazinga si incrina, con lo stupore di Tetsuya. Ma le forze hanno abbandonato Hiroshi: il Jeeg crolla a terra.
Il Grande Mazinga è libero, ma impacciato nei movimenti: le braccia e il petto sono gravemente danneggiati. Estrae la spada diabolica per finire il “mostro”, quando i missili lanciati dal Big Shooter lo fermano.
“Tetsuya, pazzo, torna in te!” grida Miwa.
Ma Mazinga lancia la spada contro il Big Shooter, che viene trafitto: Miwa cerca di controllare la caduta, ma finisce contro gli alberi. La ragazza riesce a restare cosciente, nonostante l’impatto, e chiama Hiroshi:
“Hiroshi…svegliati, presto!”

L’Imperatore delle Tenebre e i sette Generali, insieme al Generale Nero, non credono a quello che vedono: un’enorme astronave, con dei teschi scolpiti e dei serpenti che spuntano da ogni parte è comparsa all’improvviso dal sottosuolo.
Una figura femminile dai capelli biondi e una doppia ascia compare sulla cima dell’astronave. Per la prima volta, Himika e l’Imperatore delle Tenebre si guardano direttamente in faccia.
“Come sta il mio caro nemico?” chiede con un ghigno Himika.
Pochi istanti prima, i Mikenes stavano parlando del prossimo piano per sconfiggere Mazinga, quando all’improvviso era comparsa davanti ai loro occhi l’enorme Yamato No Orochi che equivale come stazza alla loro fortezza Mikeros. Lo sbigottimento è negli occhi di tutti.
“Sei pazza a venire qui, Himika. Per quanto tu sia potente, rischi la vita ad entrare nel regno di Mikene!”dice con voce di tuono l’Imperatore.
“Parli come se io fossi venuta da sola. Cosa te lo fa credere?” risponde la regina.
Ad un gesto di Himika, i guerrieri Haniwa fuoriescono dal sottosuolo. Davanti ai sette Generali compaiono Amaso, Hikima e Mimashi, i tre luogotenenti della regina Yamatai.
Il Generale Nero non può più sopportare oltre. Estrae la spada e grida:
”Bada a te, donna! Qui ci sono tanti di quei mostri guerrieri che potremmo distruggervi mille volte!”
“Se è per questo, mi basta volerlo e verranno qui anche i miei mostri di roccia. E ti avverto di non chiamarmi più “donna”, ma “regina Himika”, leccapiedi. Se mi mancherai ancora di rispetto, te ne pentirai parecchio.”
Dopo una pausa, Himika continua.
“Ma non sono qui per combattere, anche se siete miei nemici. Sono qui per parlare.”
Il Generale Nero, perplesso, assume un’aria incuriosita e sospettosa:
”Parlare di cosa?”

Il Grande Mazinga è in difficoltà. La stretta spaventosa di Jeeg gli rende difficile coordinare i movimenti. Inoltre, sotto i richiami di Miwa, Jeeg si sta riprendendo. Bisogna finirlo subito. Tetsuya estrae la seconda spada diabolica per dare un colpo mortale ma, quando il Grande Mazinga alza la mano, viene fermato di colpo da qualcuno: è intervenuto il Boss Borot.
“Torna in te, imbecille!” urla Boss, cercando di strappare la spada a Mazinga. Il fattore sorpresa, unito all’indebolimento di Mazinga, favorisce l’azione di Boss: la spada cade a terra, mentre Jeeg si rialza.
“Presto, Hiroshi, colpiscilo dietro, alla base del cranio!” grida Jun, che era stata recuperata da Boss in extremis ed ora si trova dentro la testa del Borot. Venus Alfa giace su una spiaggia più in là, piena di incrinature e con la cabina interna colma d’acqua.
Anche se stordito, Hiroshi riceve il messaggio di Jun e colpisce con forza con entrambi i pugni sul punto indicato da Jun: il Mazinga crolla a terra e Tetsuya sviene per l’impatto.
“Povero Tetsuya” dice Jun “ si incavolerà come una belva quando saprà che è stato preso in giro da Himika.”
“Chi sarebbe questa Himika?” chiede Boss “E’ una di Mikene?”
“No, non credo. Ne so poco, ma una volta Miwa mi aveva detto che è la regina degli Yamatai, un antico popolo acerrimo rivale di Mikene. Ah, a proposito: dobbiamo andare a recuperare Miwa: l’ho vista cadere giù col Big Shooter. Andiamo, Boss!”
“OK: Nuke, Mucha, partenza!”
Il Borot si allontana, mentre Hiroshi ritorna umano per entrare nella cabina di pilotaggio di Tetsuya per svegliarlo.

Nel regno tenebroso di Mikene, il Generale Nero attende una risposta da Himika. E lei risponde:
“Parlare di cosa, mi chiedi? Chiedilo al tuo Imperatore, che ha mandato il suo fantoccio nel mio reame. Sei stato abile, maledetto, con la storia della campana di bronzo: un inganno ordito da te, perché la recuperassi ed evocassi l’Imperatore del Drago, che era al tuo servizio per uccidermi e comandare l’Impero Yamatai all’insaputa dei miei sudditi. Ma come vedi sono sopravvissuta.”
“A quanto pare” dice una figura che era rimasta nell’ombra, in piedi e a braccia conserte, con un serpente attorcigliato a sé. L’Imperatore del Drago guarda Himika con aria di sfida, che lei ricambia con uno sguardo d’odio.
“Come hai fatto a sopravvivere? Il tuo cadavere era davanti a me.” continua l’Imperatore del Drago, indifferente alla reazione di lei.
“Ma non il mio spirito. “Uccidermi” proprio dove risiede il mio trono, e dove sono al massimo della mia potenza, è stato un grave errore. Dal suolo mi sono fatta un corpo ospite: quello di Kamiyo Hinata. In un secondo tempo, il mio corpo vero ha sostituito quello ospite. La mia rigenerazione è stata lunga, come pure lo è stato organizzare il complotto contro di te. Ed ora è giunta la tua fine.” conclude puntando la doppia ascia verso l’Imperatore del Drago.
Senza attendere replica, la regina si volta verso l’Imperatore delle Tenebre, dichiarando:
“A te la scelta. O mi consegni l’Imperatore del Drago o qui si scatenerà una guerra. Ma non solo: se me lo consegni, ti darò questo.” e Himika apre un rotolo, mostrando i piani del Grande Mazinga. Tutti restano a bocca aperta: tutti i segreti del loro nemico sono davanti a loro! Anche l’Imperatore è perplesso.
“Duca Argos, cosa ne dite? Quei piani sono veri?”
“I miei sonar hanno identificato la provenienza di quei fogli. Vengono davvero dalla Fortezza della Scienza, sire.”
L’Imperatore del Drago all’improvviso suda freddo.
“Ma cosa vi prende? E’ un inganno! Quei piani sono falsi! Quella strega vuole ingannarci tutti!”
L’Imperatore delle Tenebre riflette.
Uno scontro tra Mikene e gli Yamatai sarebbe fatale per entrambi. Avere i piani di Mazinga e lasciare che Himika se ne vada in pace è un vantaggio. Poi potremo fare i conti un’altra volta.
“Va bene. Consegnami i piani e vattene. L’Imperatore del Drago è tuo.”
“No!” grida quest’ultimo. Himika sorride feroce e, dopo aver consegnato i piani ad Argos, lancia rapidamente la doppia ascia contro il suo nemico, che viene decapitato all’istante insieme al serpente. L’ascia torna in mano ad Himika.
“Non illuderti di tornare in vita come me.“ dice la regina “Quest’ascia non taglia solo le teste, ma anche ogni azione magica, sia da parte tua che da parte del tuo amato Imperatore delle Tenebre. Torna nel fango da dove sei venuto e restaci.”
Una donna dai capelli verdi osserva in silenzio la scena.
“Generale Flora – dice la regina, rivolta verso di lei – cosa scegli? Stai col tuo Imperatore o con me?”
“Una volta lo ero – risponde la donna – ma ho smesso da tempo di considerarlo come “mio imperatore”. Verrò con voi, regina.”
“Allora sali sulla Yamato no Orochi. Hikima, Amaso, Mimashi, andiamo. In quanto a voi, Mikenes – conclude con uno sguardo minaccioso – ci rivedremo.”
Gli Yamatai scompaiono così come sono venuti. Il Generale Argos, dopo un attimo di silenzio, controlla i piani di Mazinga. Sono proprio quelli, pensa soddisfatto, quando all’improvviso gli si sbriciolano tra le mani.
“Cosa diavolo?”
I sette Generali guardano costernati i resti dei fogli che Argos teneva in mano.
“Maledizione, quella strega ci ha ingannati!” esclama il Generale Nero.

Nel viaggio di ritorno all’Impero Yamatai, Himika si sente soddisfatta.
Figurarsi se lasciavo a voi un documento così importante. Se vi può essere di consolazione, nemmeno io ho questi piani: so per esperienza che non c’è da fidarsi di progettazioni e schemi. I miei avversari sono sempre stati superiori ad ogni previsione scritta sulla carta. Non sai mai se i documenti corrispondono davvero alla verità o meno. Ma so che i Mikenes hanno una fiducia cieca in queste cose: per questo avevo rubato quei piani, se no non avrebbero mai accettato lo scambio. Adesso siamo tornati al punto di prima, Hiroshi Shiba e Tetsuya Tsurugi: chi vincerà alla fine?
Con questa domanda nel cuore della regina, la Yamato No Orochi si allontana nel tramonto.

Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 26/7/2009, 15:18
 
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